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Vittorio Sgarbi contro Silvio Berlusconi al Quirinale: "Scelta perdente. A 86 anni miri a fare il senatore a vita"

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A Vittorio Sgarbi non piace la candidatura di Berlusconi per il Quirinale: "Non ha i numeri, è una mossa sbagliatissima". Il critico d'arte ribadisce la sua contrarietà: "Io credo che il centrodestra debba tenere il vantaggio del campo, che gli deriva dal fatto di essere maggioranza relativa in Parlamento. Non può fallire la prima mossa. Capisco l’imbarazzo degli alleati che sono andati a trovarlo a casa, ma dire sì a Berlusconi significa accontentarsi di non conquistare un voto in più di quelli di cui già dispone la coalizione. È una scelta perdente", spiega in una intervista a Repubblica.

 

"È un teorema impossibile quello di pensare di prendere voti anche fuori dal centrodestra. Non avrebbe i voti di Renzi e neppure quelli degli ex grillini. Non può farcela. Meglio intestarsi, a nome della coalizione, il nome di Draghi. L’unico modo per mettere nell’angolo il Pd è sottrargli la primogenitura sulla candidatura del premier, farla propria e così comandare il gioco", chiarisce Sgarbi.

 

Fuoco amico quindi su Berlusconi da parte di Sgarbi: "Si terrebbe davvero unito il centrodestra, con Giorgia Meloni pienamente partecipe, e si promuoverebbe una convergenza ampia. Berlusconi potrebbe così cercare di ritagliarsi a 86 anni un posto da senatore a vita", il suggerimento finale del critico d'arte. Sgarbi ne fa un discorso di coalizione, avendo il centrodestra la maggioranza nelle due Camere che non è abbastanza per eleggere però il nuovo Capo dello Stato. Il suggerimento del critico è quello di puntare sul premier Draghi e di intestarsi la scelta. 

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