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Mario Draghi senza Quirinale? "Tentato". Voci dalle sacre stanze, viene giù tutto

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Mario Draghi non avrebbe intenzione di farsi logorare all’interno dell’esecutivo. D'ora in poi, la sua missione è molto semplice: ascoltare tutte le parti e poi prendere decisioni in modo rapido, senza più fare sconti a nessuno. Inoltre, stando a un retroscena de La Repubblica, sembra che il premier - se non andrà al Quirinale - non resterà nemmeno a Palazzo Chigi “per farsi travolgere dalle intemperie pre-elettorali dei partiti”.

 

 

 

Il presidente del Consiglio, insomma, non resterebbe all’interno dell’esecutivo ad aspettare che arrivino le elezioni del 2023 mentre infuria la tempesta delle campagne elettorali, con partiti che lo tirano da una parte e dall’altra. “La mission politica dell’ex presidente della Bce – scrive Repubblica - potrebbe anche interrompersi”. E’ con questa mentalità che Draghi avrebbe deciso di affrontare questo ultimo mese prima dell’elezione del nuovo capo dello Stato. Mentre finora ha sempre cercato di mediare, anche per non inimicarsi chi potrebbe sostenerlo nella corsa al Colle, adesso le cose cambiano.

 

 

 

In quest’ottica va letta la spinta di Draghi per l’estensione del Super green pass  -rilasciato solo a guariti e vaccinati – alla maggior parte delle categorie lavorative. Uno dei ministri più favorevoli alla misura è Renato Brunetta: “I ritardi non sono a costo zero: ogni giorno che passa comporta il rischio di colorazione più scura delle Regioni e accorcia la vita dei malati con patologie diverse dal Covid. La prossima settimana dovremo approvare il provvedimento”.

 

 

 

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