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Casa, Pd e M5s vogliono dissanguarci: Imu alle stelle, ecco la stangata sugli immobili

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Così come sulla delega fiscale e sul passaggio che riguarda la riforma del catasto, c'è un altro tema su cui la maggioranza potrebbe ritrovare acuite, al suo interno, le differenze di identità, ed è il disegno di legge sulla rigenerazione urbana. È un testo attualmente al vaglio della Commissione Ambiente del Senato. E contiene l'ennesimo siluro sul patrimonio immobiliare degli italiani. L'ottavo comma dell'articolo 11, infatti sancisce che per promuovere il riutilizzo del patrimonio immobiliare esistente, e ovviamente puntare alla sua maggiore sicurezza e "sostenibilità" (dogma della religione ambientalista), i Comuni possono elevare, in modo progressivo, le aliquote Imu sugli immobili che risultino inutilizzati o incompiuti da oltre 5 anni. E lo stesso, recita l'articolo, possono fare le Regioni con l'aliquota addizionale dell'imposta sul reddito delle persone. Questo aumento può toccare fino ad un massimo dello 0,2%.

 

 




LA TAGLIOLA - Insomma, tradotto: un'altra tagliola sul mattone. Specie considerando le miriadi di motivi per cui un immobile può essere "inutilizzato" oppure "incompiuto". Qualche esempio pratico: muore il proprietario e i suoi eredi litigano sul da farsi, per anni, non è certo una dinamica inedita, accade anche nelle migliori famiglie. Oppure ci sono difficoltà economiche che impediscono di portare avanti i lavori di ristrutturazione di un immobile. Situazioni note in Paese nel quale la crisi morde alle caviglie di molti. Ma eccola lì: da un lato il riflesso incondizionato, proprio della sinistra e di qualche zelante esecutore delle indicazioni dell'Ue, a metterle mani sulle proprietà; dall'altro lo scudo del mantra ambientalista, che legittima qualsiasi iniziativa vessatoria.

 

 


LEVATA DI SCUDI - L'aumento dell'imposta è bell'e pronto. Ma non ancora servito, per fortuna. Perché si intravvede la levata di scudi del centrodestra, pronto a bloccare la stretta con tutte le forze. Quelle che appoggiano il governo, Lega, FI e centristi, e quella d'opposizione, FdI. Un po' come sta accadendo per il catasto. Ora, è vero che il testo base in questione, essendo di maggioranza, porta il sigillo anche di azzurri e leghisti. Ma è altrettanto vero che, in una fase straordinaria di unità nazionale, la partita dei provvedimenti si gioca sul serio solo nel passaggio parlamentare, con effetti anche improbabili alla vigilia, basti pensare a quel che è accaduto con il Milleproroghe e il tetto al contante. E questa partita Lega e Forza Italia pare vogliano giocarsela tutta. A quanto apprende Libero dal partito di Matteo Salvini, c'è netta contrarietà di creare i presupposti per un ritocco verso l'alto di qualsiasi tassa, figurarsi sugli immobili che rappresentano il sacrificio degli italiani. Stessa cosa in Forza Italia, dove vengono indicate a criterio le battaglie di Berlusconi per l'imposizione sulla casa. Peraltro, alcune fonti azzurre tengono a precisare che c'è piena contezza della complessità del disegno di legge. Dunque sì a quelle norme che facilitino il rispetto degli obiettivi in campo ambientale legati al Pnrr. No, perentorio, al mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Dall'opposizione, Fratelli d'Italia rivendica due emendamenti, a firma del vice presidente della Commissione Ambiente Gaetano Nastri. Uno, mira ad abolire completamente il comma incriminato. L'altra proposta, invece, punta ad alzare da 5 a 20 anni il lasso di tempo in cui l'immobile risulti, appunto, inutilizzato o incompiuto. Questo secondo emendamento, spiegano dal partito, viene messo sul tavolo per trovare un punto di caduta senza penalizzare i proprietari immobiliari. A quanto pare la settimana prossima potrebbe iniziare l'esame delle proposte di modifica. E non è fantasia immaginare un nuovo scontro.

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