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Mario Draghi contro Vladimir Putin: "Reazione rapida e ferma a chi ci minaccia con le armi nucleari"

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"La guerra in Ucraina segna la fine dell'illusione della pace". Comincia così il discorso di Mario Draghi al Senato. Con una drammatica presa d'atto che "le conquiste di pace, sicurezza, benessere che le generazioni che ci hanno preceduto avevano ottenuto con enormi sacrifici" sono state cancellate. Il presidente del Consiglio parla quindi della "eroica resistenza del popolo ucraino e del suo presidente Zelensky" che "ci mettono davanti una nuova realtà e ci obbligano a compiere scelte fino a pochi mesi fa impensabili. Voglio ribadire, ancora una volta, tutta la mia solidarietà, quella del governo e degli italiani a Zelensky, al governo ucraino e a tutte le cittadine e cittadini dell'Ucraina".

 

 

Per questo, continua Draghi, "l'Italia non si gira dall'altra parte". L'aggressione della Russia che "ci riporta indietro di oltre ottant'anni, all'annessione dell'Austria, all'occupazione della Cecoslovacchia e all'invasione della Polonia", è anche "un attacco ai nostri valori di libertà e democrazia e all'ordine internazionale che abbiamo costruito insieme. Ora tocca a noi tutti decidere come reagire". Quindi ci vuole una dura reazione al presidente russo, "una reazione rapida e ferma" perché "il disegno revanscista del presidente Putin si rivela oggi con contorni nitidi, nelle sue parole e nei suoi atti". Inoltre, "le minacce di far pagare con conseguenze mai sperimentate prima nella storia chi osa essere d'intralcio all'invasione dell'Ucraina, e il ricatto estremo del ricorso alle armi nucleari, ci impongono una reazione rapida, ferma, unitaria". 

 

 

Draghi poi ammira il coraggio di quei russi che non approvano Putin e che scendono in piazza a protestare sapendo di poter finire arrestati. "Dobbiamo ricordarci che questo non è uno scontro contro la nazione e i suoi cittadini molti dei quali non approvano le azioni del loro governo. Dall'inizio dell'invasione, sono circa 6.000 le persone arrestate per aver manifestato contro l'invasione dell'Ucraina, 2.700 solo nella giornata di domenica. Ammiro il coraggio di chi vi prende parte. Il Cremlino dovrebbe ascoltare queste voci e abbandonare i suoi piani di guerra".  

 

 

Intanto, per contrastare l'invasione russa a sostegno fagli ucraini, conclude Draghi, "l'Italia è pronta con un primo gruppo di 1.400 militari e un secondo di 2.000 unità. Ringrazio il ministro Guerini e tutte le forze armate per il loro impegno e la loro preparazione". Sul piano militare, "il Comandante Supremo Alleato in Europa ha emanato l'ordine di attivazione per tutti e 5 i piani di risposta graduale. Per quanto riguarda le forze navali, sono già in navigazione e sotto il comando Nato Le nostre forze aeree schierate in Romania saranno raddoppiate in modo da garantire copertura continuativa, assieme agli assetti alleati", ha aggiunto Draghi. 

 

 

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