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Ucraina, Laura Boldrini: "C'è troppo testosterone". La sconcertante frase sulla guerra

Alberto Busacca
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E se al tavolo delle trattative tra russi ed ucraini ci fosse stata Laura Boldrini? Probabilmente le cose sarebbero andate diversamente. E tutto sarebbe finito a tarallucci e vodka. Ne è convinta, almeno, la medesima Laura Boldrini. O meglio, non è che l'ex presidente della Camera pensi davvero che un suo intervento diretto nei negoziati sarebbe stato risolutivo. Però, ecco, secondo lei sarebbe necessaria la presenza di qualche donna. Ma chi? È uguale, qualche donna a caso. Una Boldrini di Kiev o una Meloni di Mosca, fa lo stesso...

Della questione, l'esponente del Pd ha parlato ieri nel corso della sua partecipazione a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1. Domanda: è un problema che al tavolo dei negoziati Ucraina-Russia ci siano soltanto uomini? Risposta: «Forse anche per questo non decollano questi negoziati, c'è troppo testosterone. Inserire anche figure femminili capaci di dare un'altra lettura degli eventi forse non guasterebbe». Insomma, urga abbassare il livello di testosterone, o, come suggerisce Laura, inserendo qualche figura femminile o almeno, come suggeriscono i medici, consigliando ai mediatori una dieta a basso contenuto di carboidrati...

Trattandosi della Boldrini, poi, non poteva non esserci anche qualche battuta su Matteo Salvini. Come valuta la presenza del leader della Lega in Polonia? «Non so più come commentarlo. Mi fa piacere che sia diventato pacifista, ma ci ha abituato a tutto: prima era contro l'Europa e poi è diventato europeista, prima diceva "diamo le armi perché difendersi è legittimo" ora dice che non bisogna dare le armi». Non crede al Salvini contro la guerra? «Ormai sono pronta ad ogni versione di Salvini...». Un tweet, poi, ieri l'ex presidente della Camera l'ha inevitabilmente dedicato anche alle donne di Kiev: «L'8 marzo 2022 il pensiero va alle donne ucraine e a tutte quelle vittime delle guerre. Fucili e bombe non sono le sole armi usate contro di loro, ci sono anche stupri e violenze sessuali. Lottare per la pace significa dire basta a questo orrore». Un messaggio simile a quello di Salvini («Aiutare queste donne, queste bimbe, queste madri, queste nonne, è un dovere per ciascuno di noi. Buon #8marzo a chi soffre e a chi aiuta»), ma questo, a Laura, è meglio non dirlo...

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