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Luca Ricolfi, Nordio, Tremonti: tutti i nomi della Meloni per una destra di governo

Antonio Rapisarda
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Da Giulio Tremonti, il ministro degli "eurobond" e teorico del riscatto degli Stati, a Marcello Pera, la seconda carica dello Stato che ha giurato amore al presidenzialismo. Da Luca Ricolfi, il sociologo eterodosso che ha processato l'iniquità della scuola "progressista", a Stefano Pontecorvo, l'Alto rappresentante della Nato che ha vegliato su Kabul nelle ore più drammatiche del ritiro. È solo un primo assaggio della batteria di "testimonial" che Giorgia Meloni ha scelto di coinvolgere, e a loro volta hanno accettato di contribuire, per la prima «traccia» del programma di governo targato Fratelli d'Italia durante la tre giorni che si svolgerà a Milano dal 29 aprile all'1 maggio.

Da una parte, infatti, ci saranno i 4.600 delegati - dalla pattuglia parlamentare ai capi dipartimento, dai governatori ai sindaci, dai dirigenti locali alla "cantera" - in rappresentanza «della nostra classe dirigente», ha spiegato Giorgia più che desiderosa di «dimostrare ancora una volta» di possederne una ampia e «assolutamente all'altezza del compito». Dall'altra, in linea con la realtà di un partito "pesante" ma aperto, «vogliamo anche essere disponibili a coinvolgere a 360° figure che non sono di FdI». Lo scopo? «Offrire alla Nazione la migliore proposta possibile» in vista delle Politiche del 2023.

 

 

PERSONALITÀ ESTERNE - Per questo a "Italia, energia da liberare" parteciperanno come protagonisti - accanto agli esponenti del partito di via della Scrofa e agli animatori dell'arcipelago conservatore e identitario - diverse personalità esterne a cui la leader di Ecr ha chiesto di portare un contributo «su alcune delle grandi sfide che attendono l'Italia e non solo». Un combinato disposto, un mix di ceto politico e società civile, per rispondere «anche all'accusa odiosa» secondo la quale FdI non sarebbe attrezzata adeguatamente «a governare l'Italia». Un modo soprattutto, parola ancora del numero uno di FdI, per farsi trovare pronti a partire: con i «contenuti», con la «visione» e con personalità che potrebbero tranquillamente ricoprire qualsiasi ruolo nel prossimo futuro.

A domanda dei cronisti presenti in sala stampa è Meloni stessa a non escluderlo: «Spero che questo sia l'inizio di un lavoro con queste personalità». Se sono state chiamate a fornire un contributo operativo sui tre temi centrali della conferenza - indipendenza, libertà e crescita - insomma, «è perché c'è una convergenza di visione, di soluzioni e risposte da dare». Si tratta di testimonial sì ma di prospettiva: «Sono personalità con le quali punto di continuare a lavorare. A che livello è presto a dirlo ma sicuramente a qualunque livello possibile».

 

Un investimento sostanziale su accademici, uomini delle istituzioni ma anche imprenditori, esperti di geopolitica e finanza la cui prova generale è stata Atreju versione natalizia, quando a dialogare di riforme necessarie per rilanciare l'Italia dal lungo lockdown intervenne, oltre Marcello Pera, pure Carlo Nordio: guarda caso due nomi della rosa quirinalizia del centrodestra. Quest' ultimo poi candidato di FdI al Colle con un risultato di grande rilievo. Proprio l'ex procuratore aggiunto di Venezia lo ritroveremo mattatore sul tema della giustizia, «grande "libertà"», ha aggiunto Meloni, «che non sempre viene garantita».

Per i conservatori di FdI, nonché altro tema forte della tre giorni, non c'è libertà senza indipendenza: su questo interverranno - oltre al già citato Tremonti (impegnato a declinare il nodo della sovranità) e a Pontecorvo - l'amministratore delegato di Terna, Stefano Donnarumma, «sulla questione dell'approvvigionamento energetico» e Cesare Pozzi, «uno dei massimi esperti di politica industriale». A lavoro sulla "crescita" tre volti noti: il magistrato Alfredo Mantovano, prima linea del mondo pro-life, Paolo Del Debbio, giornalista attento alla piaga delle diseguaglianze e il "fratello" di Giorgia e cofondatore di FdI Guido Crosetto: figura che ha sempre garantito al mondo meloniano ampie relazioni.

 

 

TAVOLI TEMATICI - Interpreti dei tavoli tematici - altro luogo di elaborazione del programma - ancora personalità di livello: dall'ex ministro Giulio Terzi a riferimenti della cultura nazionale come Stefano Zecchi e Francesco Alberoni, dai costituzionalisti Domenico Celotto e Felice Giuffrè al fiscalista Maurizio Leo, dal prorettore della Luiss Francesco Di Ciommo all'esperto di comunicazione Giampaolo Rossi. Sarà presente il direttore d'orchestra Beatrice Venezi, protagonista del "Concerto alternativo del primo maggio per i lavoratori non garantiti". La fotografia che emerge è quella di un paradigma di personalità «che potrebbe essere di supporto, perché no, a un governo a guida Meloni», si sbilancia con Libero chi conosce bene il lavoro sottotraccia svolto da quelle parti. Tant' è che seguendo il filo conduttore dell'intervento di Giorgia e l'attenzione con cui ha intrapreso queste e altre interlocuzioni negli ultimi anni non sarebbe difficile immaginare di poter riempire, magari a partire proprio da qui, alcune caselle eccellenti: quali, ad esempio, Giustizia, Economia, Esteri... 

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