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Da Giorgia Meloni, poltrone della Lega vuote. Retroscena e gelo siderale: cos'è successo, con Salvini...

Salvatore Dama
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Tra Lega e Fratelli d'Italia capita un mezzo incidente diplomatico. Mezzo perché probabilmente si tratta di una incomprensione. Ma in questa fase di rapporti complicati, tra alleati di centrodestra, tutto rischia di essere frainteso. Succede questo: a Milano è in corso la conferenza programmatica di Fdi. Un evento di partito al quale, di solito, gli altri mandano delle delegazioni per ascoltare. Ma, soprattutto, come forma di rispetto per l'alleato. La Lega poteva essere rappresentata dai capigruppo e invece non ci sono. Interviene Attilio Fontana, però in qualità di presidente della Lombardia. Il suo è un saluto istituzionale.

 

 

 



ORGANIZZAZIONE - Poi succede un altro fatto. Che Matteo Salvini, dalla conferenza di Confedilizia, fa sapere di essere intenzionato a passare da Giorgia Meloni per un saluto. Oggi o domani.
Un'uscita che mette in agitazione la macchina organizzativa di Fratelli d'Italia, perché la presenza di altri leader non è prevista. Anzi, è proprio fuoriluogo. Inoltre non c'è il clima adatto alle rimpatriate, visto che proprio l'altro giorno Meloni ha rivelato di non sentire il Capitano da tre mesi, cioè il giorno della frittata quirinalizia, quando il leader della Lega mollò l'idea di sostenere un candidato di centrodestra (caldeggiata da Giorgia) per virare sul bis di Sergio Mattarella.
«Auguri di buon congresso alla Meloni», dichiara Salvini, «il centrodestra inevitabilmente dovrà costruire un programma comune e presentarsi unito alle elezioni politiche.
Quindi faccio un appello all'unità». Poi l'ex ministro dell'Interno si autoinvita: «Visto che Meloni è nella mia città, conto di passare a salutarla» oggi o domani, conclude Matteo, riferendosi alla conferenza programmatica di FdI a Milano. Arriva la replica di Ignazio La Russa: la presenza di Salvini qui «sarebbe un controsenso per noi e per lui». Questa, sottolinea il senatore, è una riunione a cui «siamo lieti se vengono i capigruppo, ma sarebbe stato un fuor d'opera far venire e non fare parlare il segretario di un partito», spiega La Russa a margine di "Italia, energia da liberare" in corso al MiCo di Milano. «Farli venire e farli parlare quando siamo noi che stiamo preparando un programma sarebbe stato un atto di scortesia, quando faremo una cosa del genere tutti insieme ci saremo tutti», conclude l'esponente di Fratelli d'Italia.

 

 

 



I TENTATIVI -  In quota Lega c'è Attilio Fontana, il presidente della Regione Lombardia, che ha fatto il suo, insistendo sull'unità della coalizione e sul modello del buon governo che arriva dalle Regioni amministrate dal centrodestra. Per cui basta così. Ma Salvini, incalzato dai giornalisti, replica a La Russa. Al leader leghista vengono riferite le parole dell'esponente della destra e Matteo risponde così: «Un saluto non è mai un controsenso, poi non entro nel merito politico. Per cortesia, c'è un evento di un partito alleato nella mia città e un saluto, non politico ma affettuoso, è il minimo che si possa fare. Poi lascio agli altri il contenuto politico». Salvini poi torna a lanciare un invito all'unità, a partire dalle prossime elezioni comunali: «Il centrodestra inevitabilmente dovrà presentarsi unito alle Politiche l'anno prossimo perché solo uniti si vince. La Lega ha fatto il suo gesto di responsabilità, ci sono ancora troppi candidati e chiedo al centrodestra di sceglierne uno a Palermo, uno a Parma, uno a Viterbo, uno dove siamo divisi». Il leader della Lega torna a chiedere un incontro tra leader: «Conto che entro la settimana prossima tutto il centrodestra si ritrovi. Invito a trovarci di persona, non via Zoom perché quelle riunioni lasciano il tempo che trovano. Io ci sono domani, dopodomani, lunedì, martedì per fare la sintesi». Il centrodestra, sottolinea, «deve avere programma e squadra di governo comuni perché solo uniti vinceremo». Siccome la legge elettorale non cambia, conclude, «ci sarà la coalizione di centrodestra: costruiamo un programma comune già da adesso».

 

 

 

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