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Matteo Salvini, "mi hanno dato dell'imbucato": la frase con cui Salvini gela la Meloni, caos-centrodestra

Salvatore Dama
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Sì, Matteo Salvini se l'è presa. Il no di Fratelli d'Italia alla sua visita durante la conferenza programmatica di Milano e, peggio, l'accusa di volersi imbucare a una manifestazione di un altro partito, lo hanno fatto arrabbiare. Questa nuova incomprensione va a sommarsi alle altre. In un clima non proprio cordiale tra alleati di centrodestra. Che dovrebbero incontrarsi per mettere il sigillo finale sulle candidature alle Amministrative di giugno. E invece no, continuano a scornarsi a distanza. Ora gira voce che il vertice tra leader potrebbe tenersi nel fine settimana. Ma non si sa. Nel frattempo, anche se in molte città è stato trovato un accordo sui candidati sindaci, ci sono alcune piazze dove la situazione è compromessa. Sempre di più, se i vertici nazionali dei partiti continuano a non parlarsi. Palermo, Verona, Parma, Viterbo, Messina. Tutte città dove il centrodestra rischia di andare in ordine sparso o dove è stato ufficializzato già il divorzio.

 

 

UN CAFFÉ IN SOLITARIA
«Io ero a disposizione nel weekend, mi hanno dato dell'imbucato alle feste e io non sopporto quelli che si imbucano alle feste», ha dichiarato ieri il leader della Lega Salvini arrivando a Monza. «Avrei fatto volentieri un atto di cortesia», ha aggiunto, «ma se un esponente di quel partito dice che è meglio di no, allora sono stato volentieri con i miei figli e tanti saluti. Quando avranno voglia ci vedremo». A chi gli ha chiesto «Nemmeno un caffè?», il Capitano ha replicato: «Io l'avrei offerto un caffè, ma se uno mi dice non voglio il tuo caffè, me lo bevo da solo». Salvini accusa Meloni di pensare solo agli interessi del suo partito, anteponendoli al benessere della coalizione: «Giocano da soli», mentre la Lega «ha fatto diversi passi indietro». Giorgia «ne ha tutto il diritto, ma quando c'è stato da fare scelte di responsabilità, io non me la sono sentita di fare solo gli interessi del partito e di lasciare il paese in mano al Pd o al M5S». Senza la Lega al governo, ha sottolineato Salvini, «avremmo avuto ius soli e patrimoniale».

 

 

Tornando poi alle Comunali: «Lo sforzo della Lega è essere insieme ovunque alle Amministrative, mi piacerebbe che anche gli altri ragionassero come squadra. Non possiamo sempre essere noi a fare passi indietro per l'unità del centrodestra, quando qualcuno dice: magari vado al governo anche da solo». Da Forza Italia, invece, non arriva alcuna replica. Fanno sapere che le parole di Meloni vanno contestualizzate: parlava alla base del suo partito, non c'è da agitarsi. Ai vertici di coalizione c'è un clima diverso. Quando si fanno. Intanto però Fratelli d'Italia ha ufficializzato la corsa solitaria anche a Parma. Il candidato sarà Priamo Bocchi. Mentre gli altri partiti del centrodestra hanno deciso di sostenere la corsa dell'ex sindaco Pietro Vignali. È una reazione al caso di Verona, commentano ambienti azzurri. Nella città scaligera, infatti, ci sarà un altro derby. Con Fratelli d'Italia, Lega e Udc che appoggiano la corsa del primo cittadino uscente Federico Sboarina. E Forza Italia che ha scelto invece di optare per Flavio Tosi, già sindaco di Verona ai tempi in cui era leghista.

Poi c'è la Sicilia, altra terra di grandi incertezze per il centrodestra. A un certo punto sembrava raggiunto un accordo su Roberto Lagalla, sostenuto da FdI e Udc, ma Francesco Cascio, sponsorizzato da Lega e Fi, ha negato l'intenzione di volersi ritirare: «Io sono il candidato di tre partiti del centrodestra», ha spiegato Cascio, «non sono io a decidere se fare un passo indietro o di lato. Io ci ho messo la faccia, ho accettato questa sfida. Ora soltanto un accordo a livello nazionale in cui si faccia una sintesi nel centrodestra sia per Palermo che per la Regione potrà evitare che si corra al primo turno con tre candidati».

 

 

ELEZIONI IN SICILIA
Esatto, perché le Amministrative palermitane si intrecciano con le elezioni regionali, che in Sicilia si svolgeranno in autunno. FdI preme per la ricandidatura di Nello Musumeci, ma gli altri non sono d'accordo. Ancora Salvini: «In Sicilia c'è un centrodestra diviso in due, tre, quattro, cinque parti. Sto lavorando per l'unità. Ci sono troppi litigi. Siamo impegnati per ricomporre: se su Musumeci i tre quarti della coalizione dicono "no" evidentemente c'è un problema. Io devo capire i "no" e devo ricomporre». Per affrontare il tema delle Regionali c'è tempo, ha precisato Salvini: «Ne parleremo quest' estate». Quando sarà decisa anche la ricandidatura di Attilio Fontana in Lombardia. Il fatto è che FdI insiste invece perché Regione e Comune di Palermo siano oggetto di un unico accordo tra alleati. Chiaramente per blindare la candidatura di Musumeci. 

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