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Marcello Sorgi, il retroscena: mancano solo 4 giorni... perché Salvini è spaventato, può accadere di tutto

Marcello Sorgi  

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Matteo Salvini sarebbe terrorizzato dall'ipotesi di un fallimento dei referendum sulla giustizia per il mancato raggiungimento del quorum. Così, oltre ad accusare "il governo di non far nulla per evitarlo, anzi sotto sotto di favorirlo con la pretesa di imporre ai seggi l'obbligo della mascherina come misura di profilassi anti-Covid, un ulteriore elemento di scoraggiamento degli elettori", osserva Marcello Sorgi su La Stampa, il leader della Lega "mostra di aver cominciato a fare i conti con i numeri della vigilia, assai difficili da cambiare".

 

 

Numeri alla mano, scrive l'editorialista, "le ezioni amministrative, per cui si vota domenica insieme con i referendum, coinvolgono, sulla carta, nove milioni di elettori. Anche ammesso che ci sia un'affluenza ai seggi mai vista per arrivare al quorum richiesto della metà più uno degli elettori (ventitré milioni), ne mancherebbero quattordici". Questo nella previsione più ottimistica. Perché "di questi tempi, al primo turno delle amministrative", la partecipazione "non supera il 60% (meno di cinque milioni e mezzo)". Ergo, "il fabbisogno reale di elettori motivati a recarsi alle urne è destinato a crescere".

 

 

Una impresa impossibile di cui Salvini è ben "consapevole", conclude Sorgi. "Quella a cui stiamo assistendo è la cronaca di una morte annunciata delle consultazioni referendarie, entrate in una crisi senza ritorno negli ultimi venti anni" ed è "inutile accusare di ingenuità gli organizzatori, che puntavano sull'effetto trascinatore dei referendum sull'eutanasia e sulla legalizzazione delle droghe leggere: voluti da una gran massa di elettori ma cassati a gennaio dalla Corte costituzionale".

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