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Matteo Salvini, "ho disturbato Mattarella": il retroscena sullo scandalo ai seggi

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Continua a tenere banco il caos scoppiato ai seggi di Palermo: oltre 200 persone sono state segnalate alla Procura, dopo che ieri - domenica 12 giugno - decine di sezioni sono rimaste chiuse per ore a causa dell’assenza di presidenti e scrutatori. Matteo Salvini ha rivelato di aver contattato il presidente della Repubblica mentre si verificavano i disordini a Palermo: “Ho dovuto disturbare Sergio Mattarella perché è stato rubato il diritto al voto a migliaia di persone”.

 

 

“Alle 2 del pomeriggio - ha aggiunto il segretario della Lega - c’erano ancora decine di seggi non funzionanti. Neanche dall’altra parte del mondo… in un Paese normale ci sarebbero state tante riflessioni su quanto accaduto, invece sui giornali di oggi vedo qualche riga, si parla di ‘cosa bizzarra’ accaduta a Palermo, dove alle 7 del mattino c’erano più di 50 seggi non operativi”. “Il presidente Mattarella mi ha detto che stava seguendo l’evoluzione - ha spiegato Salvini - spero venga a galla ciò che è successo. Io ho fatto sia il presidente di seggio che il ministro dell’Interno, può capitare che saltino un paio di seggi perché il presidente la notte non sta bene e ciò comporta che la mattina si apra con mezz’ora di ritardo aspettando un sostituto”.

 

 

Il leader leghista ha poi riservato una stoccata a Luciana Lamorgese: “Cinquanta seggi che non aprono per ore significa che qualcosa non ha funzionato. Al Viminale ho visto che il ministro è tempestivamente intervenuto qualche ora dopo il disastro”. Infine Salvini ha commentato il dato fallimentare sul referendum giustizia: “Se c’è questo distacco per i sindaci, figuratevi per i referendum…”.

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