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Tagadà, Rosy Bindi: "Immagino i cannoli". Sfregio al centrodestra, come insulta gli elettori

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Da presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi era già entrata a gamba tesa sulle elezioni. Ora, da semplice commentatrice, ospite di Tiziana Panella a Tagadà può permettersi il lusso di fare battute ben poco istituzionali e molto, molto velenose. Ovviamente, con un obiettivo a senso unico: il centrodestra

 

 

In collegamento con La 7, la storica esponente del Partito democratico interviene sulla larga vittoria al primo turno di Roberto Lagalla, eletto sindaco a Palermo. Un trionfo che di fatto chiude la fallimentare era di Leoluca Orlando, del Pd e del centrosinistra in generale. "Immagino che durante i festeggiamenti ci sarà stato anche qualche cannolo", se la ride sibillina la Bindi. Il riferimento ovviamente è all'endorsement ricevuto dal candidato del centrodestra da parte di un peso massimo dell'isola come l'ex governatore Totò Cuffaro, il mitico "Vasa vasa" famoso per essere stato fotografato con un vassoio di cannoli siciliani il giorno dopo essere stato condannato a 5 anni di carcere per favoreggiamento alla mafia.

 

Bindi contro Lagalla e centrodestra: "Festa e cannoli...". Guarda qui il video di Tagadà

 

"Che peso ha il sostegno di Cuffaro e Dell'Utri a Lagalla?", chiede la Panella. "Quanto successo nei giorni scorsi a Palermo dimostra che è stato possibile sconfiggere la Mafia stragista ma che è molto più complicato rompere il cordone ombelicale tra la Mafia e una certa politica, le mafie saranno sempre forti e inquineranno la nostra democrazia con voto di scambio e segnali equivoci". 

 

 


"In mezzo però ci sono gli elettori - le fa notare la conduttrice -. La Commissione antimafia ha individuato nelle liste 18 impresentabili, di cui 4 a Palermo. Ed erano stati arrestati 2 candidati. Gli elettori che sensibilità hanno? Che responsabilità ha la sinistra?". "I segnali arrivati dalle liste di Palermo sono inquietanti - replica la Bindi -. Nessuno deve anticipare il giudizio dei magistrati, ma il politico dovrebbe essere affidabile e neanche sospettato. Tutto questo nasce dalla politica clientelare, grande porta d'ingresso del voto di scambio mafioso, questo vizio della politica di scambiare i diritti dei cittadini in favori". 

Lagalla è stato eletto con il 48% dei voti. "Questa è una legge elettorale abbastanza particolare, si diventa sindaci con il 40% non con il 50%, è una anomalia siciliana che proprio in Sicilia non andava prevista".

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