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Giorgia Meloni replica a Lilli Gruber: "Una sinistra allo sbando. Ora vediamo se in Italia..."

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"Una sinistra allo sbando". Giorgia Meloni risponde così al fuoco di fila di La7, che martedì sera tra Otto e mezzo e DiMartedì aveva "cucinato" un palinsesto clamorosamente a senso unico contro la leader di Fratelli d'Italia. Sia Lilli Gruber sia Giovanni Floris aveva sottoposto i loro ospiti a una sorta di cura Ludovico, alla Arancia meccanica, mandando ripetutamente in onda l'intervento della Meloni al comizio spagnolo di Vox in cui, a poche ore dalla vittoria di FdI alle amministrative, elencava i punti del suo programma politico su diritti LGBT, aborto, grande finanza internazionale e immigrazione.



La Meloni risponde a Gruber e Floris: guarda qui il video 

 

Tra i commenti, tutti a senso unico, spiccavano quelli della filosofa Rosi Braidotti ("Propaganda assassina come quella di Putin, Kirill e Dugin") e Andrea Scanzi ("Qualcuno le dica di urlare di meno") a Otto e mezzo, e quelli del segretario del Pd Enrico Letta ("Cosa ne penso? Tutto il male possibile") e della scrittrice Ginevra Bompiani ("Ridicola, buffona") a DiMartedì, con relativo coro di "condanne" da parte di vari esponenti dem e del centrosinistra in generale (Laura Boldrini aveva giudicato le posizioni della Meloni "da Medioevo", mentre l'ex leader delle Sardine Mattia Santori aveva parlato di "parole intrise di ignoranza"). 


Su Facebook, incassati gli insulti, la Meloni rompe il silenzio e in poche righe smaschera un mondo cosiddetto "progressista" che non cambia mai: "Probabilmente delusa dal fatto che ormai gli italiani non sono più disposti a credere alle loro storie, una sinistra totalmente allo sbando passa le sue giornate a insultarmi e a mistificare le mie dichiarazioni. Nella vita mi sono sempre assunta le mie responsabilità, è ora che lo facciano anche gli altri: querelerò chi ha raccontato falsità. Vediamo se in questa Nazione si può ancora non essere di sinistra senza rischiare di diventare vittime dello spostato di turno grazie alle loro campagne d'odio".

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