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Marcello Sorgi contro Conte: "Bel capolavoro, non c'è che dire". Il costo: 30 miliardi

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La scelta del M5s di non partecipare al voto sul Dl Aiuti prima alla Camera e poi al Senato ha spinto Mario Draghi a dimettersi e a riconoscere che "una maggioranza di unità nazionale non c'è più". Ad analizzare i possibili scenari è Marcello Sorgi su La Stampa. Secondo l'editorialista, infatti, o si riesce ad andare avanti con questo governo - con o senza i grillini - oppure Mattarella sarà costretto a sciogliere le Camere e a indire nuove elezioni a ottobre.

 

 

 

Tuttavia, secondo Sorgi, la prospettiva in caso di elezioni non è proprio positiva. Tutt'altro. "Sarebbe un disastro, è inutile nasconderlo, anche nel caso di un risultato chiaro che consenta la rapida formazione di un nuovo governo - ha spiegato il giornalista -. Tra insediamento del nuovo Parlamento (minimo: un mese), consultazioni, incarico, trattative tra i partner della nuova maggioranza, lista dei ministri, il governo destinato a succedere a quello attuale non ci sarebbe prima di dicembre".

 

 

 

E quale sarebbe il risultato di tempi così lunghi? Sorgi non ha dubbi su questo punto: "Dovremo ricorrere, per la prima volta dopo moltissimi anni, all’esercizio provvisorio di bilancio, vedendo sfumare circa una trentina di miliardi del Pnrr. Il tutto sullo sfondo della guerra, della crisi energetica ed economica, dell’inflazione e della ripresa del Covid, che non è detto si riescano a tenere facilmente sotto controllo". Infine i complimenti ironici al leader del M5s, artefice di questa situazione: "Bel capolavoro, prof. Conte, davvero non c’è che dire".

 

 

 

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