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Mariastella Gelmini, "da mesi...": una soffiata pesantissima sull'addio a Forza Italia

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Mariastella Gelmini ha lasciato Forza Italia. L'annuncio non è un fulmine a ciel sereno. Almeno non per Erica Mazzetti, parlamentare azzurra originaria di Prato. Nonostante il suo nome sia spesso associato a quei forzisti che puntano al centro e che sono pronti a lasciare Silvio Berlusconi, lei smentisce: "Sono un deputato alla prima legislatura, sono in Forza Italia dal 2004, sono coordinatore provinciale dal 2015. Oggi ancora una volta leggo che sarei tra coloro che potrebbero lasciare Forza Italia. La cosa sinceramente mi ha nauseato. Mi è stato proposto e ho detto di no".

 

 

Complice, come ricorda Il Giornale, la sua vicinanza alla Gelmini: "Mariastella è stata il mio capogruppo, ho anche partecipato a una raccolta firme per proporne la candidatura. Da quel momento è iniziata una collaborazione prima politica e poi amichevole proseguita dopo la sua nomina a ministro. Quando ha ricevuto l'incarico agli Affari Regionali ha proposto a me e ad altri quattro parlamentari di fare i suoi consiglieri politici. Ho accettato con entusiasmo e gratitudine, come è normale visto che si trattava di un ministro del mio partito".

 

 

E proprio durante questo periodo la Gelmini aveva manifestato le prime contrarietà. "Negli ultimi mesi - ammette la Mazzetti -, da diversi mesi, lei non si sentiva molto dentro il partito. Ribadisco: le sono stata vicino e non rinnego niente. Ma io mi sento una donna di partito. Si sentiva parlare e si leggeva dell'ipotesi che qualcuno volesse lavorare a un grande centro, a qualcosa al di fuori di Forza Italia, una ipotesi che ho sempre considerato con grande scetticismo". Un malessere, quello del ministro del governo Draghi, che ha creato qualche frizione: "La vedevo distaccata, le ho chiesto di vederci. Lei mi ha detto una settimana prima della caduta del governo Draghi che per lei non c'era più posto in questo partito. Francamente era qualcosa che era nell'aria da tempo". Insomma, l'addio della Gelmini al partito del Cavaliere era solo una questione di tempo. 

 


 

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