"Non mi pare ci siano nodi particolarmente critici nella coalizione di centrodestra". Dopo le tensioni degli scorsi giorni, Giorgia Meloni in una intervista al Tg1 sembra chiudere il caso e confermare l'accordo raggiunto sia sulla distribuzione dei collegi uninominali tra gli alleati sia, soprattutto, sul candidato premier: sarà espresso dal partito che prenderà anche solo un voto in più all'interno della coalizione.
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Quindi due passaggi "da statista" che secondo alcuni sembrano diretti proprio a Silvio Berlusconi e a Matteo Salvini. "Vorrei che non si faccia una campagna elettorale facendo promesse che non si possono mantenere. Serve molta serietà, verità e responsabilità", ha aggiunto la leader di Fratelli d'Italia, e la mente di molti su Twitter è corsa, ovviamente, alla proposta di Silvio Berlusconi di portare a 1.000 euro le pensioni, "anche per le mamme".
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Il secondo ragionamento è forse ancora più attuale e sapido. Fratelli d'Italia, sottolinea la Meloni, è il partito che più di tutti garantisce la collocazione atlantica dell'Italia. Scontato, ricordando l'appoggio totale di FdI sulla linea filo-Nato e filo-Ucraina di Mario Draghi. Molto meno se si pensa alle critiche arrivate proprio dalla Lega e da Forza Italia al premier, con tanto di accuse di filo-putinismo arrivate da sinistra sul conto di Salvini e Berlusconi. "Noi non facciamo calcoli elettorali. Noi ragioniamo sempre a difesa della nostra nazione e il nostro interesse nazionale si difende in questa meta' campo", ha sottolineato Meloni, che ha aggiunto: "Le nostre idee sono state chiarissime dall'inizio del conflitto e l'abbiamo dimostrato quando dall'opposizione abbiamo fatto la politica estera del governo Draghi".