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Letizia Moratti, la pazza idea di Giorgia Meloni: voci dalle Sacre Stanze

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Il nome di Letizia Moratti, in questi giorni, è insospettabilmente caldissimo. L'ex sindaca di Milano, oggi vicepresidente della Regione Lombardia, è al centro dei più svariati retroscena. L'ultimo, del Tempo, la vorrebbe candidata ministro in un possibile governo a guida Giorgia Meloni. Ne scrive Arnaldo Magro, nella sua rubrica "Segretissimo" sul quotidiano romano diretto da Davide Vecchi. "Quando Letizia Moratti venne richiamata in Regione, la Lombardia era in piena emergenza pandemica - si legge -. La sanità, da sempre fiore all'occhiello dei lumbard, era praticamente al collasso strutturale. Con gli arrivi di Moratti e Guido Bertolaso la rotta venne invertita e le cose cominciarono a cambiare, in meglio".

 

 


Basta questo per dare fiato alle voci più maliziose nei corridoi del Pirellone: "Chi comanda veramente in Regione è Lady di ferro". Il governatore in carica, il leghista Attilio Fontana, non avrebbe vissuto benissimo l'affiancamento. Non a caso, qualche giorno fa, aveva ironizzato sulle ambizioni della Moratti: "Bisogna capire un po' di cose. Dove la Moratti eventualmente intenda candidarsi, sui giornali ho letto che intenderebbe candidarsi nel centrodestra, nel centrosinistra ed è intervenuto anche Letta per smentire una candidatura nel centro". Le ipotesi vedono infatti una Moratti correre come governatrice sostenuta dal centrodestra, oppure in proprio, con una lista autonoma sostenuta dall'altro ex sindaco nonché ex europarlamentare Gabriele Albertini. Una lista che, però, potrebbe correre anche alle prossime politiche del 25 settembre, vista l'accelerazione impressa dalla crisi. "Si sono rotti gli schemi, non ci sono più steccati ideologici", aveva affermato lei sibillina a L'aria che tira Estate, su La7, aprendo la porta a ogni ipotesi (e schieramento). Un indiscreto di Dagospia ha rilanciato poi l'ipotesi di una candidatura a premier sostenuta dalla Meloni nel caso Silvio Berlusconi e Matteo Salvini sbarrassero a Giorgia la strada di Palazzo Chigi.

 

 

 



L'alternativa più "morbida", scrive Magro, potrebbe passare sempre per la leader di Fratelli d'Italia: "A gennaio scorso - ricorda il retroscenista del Tempo -, propose la Moratti niente meno che alla Presidenza della Repubblica. Le due donne si stimano e si capiscono al volo. Non è mai stato fatto mistero. Il pragmatismo nordico che si completa con la visione strategica-politica di Roma. Per Moratti potrebbero aprirsi le porte di un dicastero qualora vincesse il centrodestra. Magari lo stesso già occupato in passato, quello di viale Trastevere (Ministero dell'Istruzione, ndr). Risolvendo così, in un colpo solo, tre questioni spinose. Lombardia, squadra di governo e leadership fattiva del centrodestra".

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