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Laura Boldrini fatta fuori? 25 settembre, le indiscrezioni dai vertici Pd

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Mettiamoci il patto con Carlo Calenda, mettiamoci il possibile patto con Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli dei verdi: pian piano, Enrico Letta e il Pd erodono il loro tesoretto di seggi. Già, pronti a tutto pur di fermare il centrodestra. Ma per raccattare tutti nell'ammucchiata, il prezzo è salato: seggi, poltrone. E così nel Pd in molti potrebbero restare fuori a causa della redistribuzione decisa dal segretario.

 

Infatti a Calenda è stato concesso il 30% degli uninominali. Poi bisogna capire quanto (e se) verrà concesso a Verdi e Fratoianni, dunque gli ex M5s a cui il Pd potrebbe offrire poltrone e diritto di tribuna. E ancora Articolo 1 di Roberto Speranza, il Psi e via discorrendo. A rimetterci, come detto, sarà il Nazareno: meno uomini di Partito e meno fedelissimi in Parlamento.

Si pensi al caso di Luca Lotti: l'ex renziano - macchia che Letta non perdonerà mai - non è stato nemmeno proposte dalla segreterie toscane. Potrebbe saltare anche Dario Stefano, principale avversario interno di Michele Emiliano

Quindi, ricorda Il Giornale, anche Monica Cirinnà ha perso peso politico per la sua vicinanza a Goffredo Bettini, suo capo-corrente e grande teorico dell'alleanza con il M5s. Ma un nome, su tutti, è destinato a far rumore: tra chi potrebbe non essere riconfermata, anche Laura Boldrini, la fu presidenta della Camera. Clamoroso, ma vero: un Parlamento de-boldrinizzato? Possibile. Così come è possibile che tra i "trombati" ci sia anche Roberta Pinotti, l'ex ministro della Difesa. Insomma, un lungo elenco di esclusioni eccellenti.

 

 

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