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Elezioni, ecco i nomi delle toghe in pole per una candidatura

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Dal tribunale al Parlamento: la carriera di diversi magistrati italiani starebbe per virare sulla politica tanto che il Csm ha convocato una seduta ad hoc in pieno agosto, precisamente il 19, per esaminare le richieste di aspettativa che i giudici devono presentare se intendono candidarsi alla tornata del 25 settembre. Per ora non è arrivata nessuna istanza, ma c'è ancora un po' tempo e si infittiscono le ipotesi sui magistrati che potrebbero scendere in campo. Dei pochissimi togati già presenti in Parlamento, secondo l'Ansa, punta alla riconferma Cosimo Ferri, sottosegretario alla Giustizia in tre governi (Letta, Renzi e Gentiloni), eletto nel 2018 alla Camera con il Pd e poi passato con Italia Viva. Anche per l'ex sostituto Pg a Roma Simonetta Matone non si tratterebbe di una nuova esperienza: è già stata candidata del centrodestra alle suppletive di Roma di gennaio, quando Roberto Gualtieri ha lasciato il suo seggio alla Camera.

 

 

Sarebbe invece un debutto nella politica nazionale per Catello Maresca, leader dell'opposizione al Consiglio comunale di Napoli, che ha un passato di pm anticamorra e che in tempi più recenti è finito al centro di polemiche per essere tornato a fare il magistrato (giudice a Campobasso) durante il mandato di consigliere comunale. Con Italexit correrà la giudice onoraria di Pisa Lina Manuali che l'anno scorso ha assolto un uomo dall'accusa di avere violato uno dei Dpcm del governo Conte per essere uscito di casa durante la pandemia: l'ha annunciato qualche giorno fa Gianluigi Paragone. Nessuna ufficialità per Cafiero De Raho, che sino al febbraio scorso ha guidato la procura nazionale antimafia, alla cui candidatura penserebbe il leader M5s Giuseppe Conte. A Carlo Nordio, già procuratore aggiunto a Venezia, guarderebbe invece Giorgia Meloni, soprattutto per un ruolo nel futuro governo. Spera nel sostegno del centro-destra l'ex presidente dell'Anm Luca Palamara, attualmente sotto processo a Perugia, che ha già tentato senza successo l'elezione in Parlamento e che ora intende riprovarci in nome della battaglia contro "l'uso politico della giustizia".

 

 

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