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Pier Ferdinando Casini, "a chi ruberanno voti Calenda e Renzi": una slavina

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"Ho condiviso l'accordo con Calenda e mi dispiace che non si sia concretizzato". Pier Ferdinando Casini, intervistato dal Quotidiano nazionale, parla del Pd e del Terzo polo, che correranno divisi, e si lancia in una profezia. Quanto peseranno Calenda e Matteo Renzi sul bacino elettorale del centrosinistra? "Nel 2008 ruppi duramente con Silvio Berlusconi all'insegna dello slogan 'I nostri valori non sono in vendita'. In quella campagna elettorale mi accorsi che ogni volta che facevo polemica con Berlusconi, in realtà prendevo dei voti a Veltroni e non a destra. Credo che lo stesso possa accadere anche oggi, a parti inverse, ad Azione-Italia Viva: potrebbero prendere più voti a destra di quelli che sottrarranno al Pd"

 

 

 


Il Pd, peraltro, che sarà il prossimo gruppo parlamentare del senatore, decano del Parlamento, ultimo dei democristiani e candidato a Bologna. Pierferdy entrerà nel gruppo dem "da indipendente", perché "il partito di Letta ha preso la posizione più coerente su tutti i dossier principali: interni, europei e internazionali. E sui conti pubblici ha saputo responsabilmente evitare demagogie".

 

 

 


Non vuole sentir parlare di rischio-fascismo nel caso vinca il centrodestra. Ma "ciò che veramente temo - sottolinea velenoso - è un livello di sprovvedutezza, incompatibile con i problemi che il periodo della storia ci richiede di affrontare". Sul tema dei diritti, "c'è una sensibilità da parte delle nuove generazioni chiaramente diversa dalla nostra" e per Casini "tutto deve basarsi sul rispetto e sull'ascolto": "Per questo ho votato con convinzione le unioni civili in Parlamento. E vent'anni fa, mentre presiedevo la Camera, fui il primo ad esprimermi pubblicamente in più di un'occasione a favore dello Ius Soli, una battaglia di civiltà che ho sempre ritenuto fondamentale per legare a un destino comune migliaia di giovani che si sentono e sono italiani". 

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