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Giorgia Meloni, l'attacco di Casini: "Cosa mi preoccupa del suo centrodestra"

Pier Ferdinando Casini

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Alle critiche della base del Pd risponde "con rispetto ma con la convinzione che il risultato farà giustizia di molte amplificazioni giornalistiche", Pier Ferdinando Casini che sarà candidato per il Pd a Bologna. Certo lui sperava che "si concretizzasse l'accordo con il leader di Azione, comunque l'atteggiamento di Letta è stato serio e coerente. Inoltre, pur con tutto il rispetto dovuto a Fratoianni, credo che il baricentro della coalizione sia in tutt'altra direzione, come dimostrano i voti espressi dal Pd in Parlamento. Il resto sono chiacchiere o polemiche elettorali".

 

 

In una intervista a Il Corriere della Sera, Casini sostiene che far cadere il governo Draghi sia stato "un gigantesco errore causato dai 5 Stelle e assecondato da Lega e Forza Italia in modo inopinato. Peraltro contraddicendo tutto il lavoro dei loro ministri. Un'altra donazione di sangue che hanno fatto a Giorgia Meloni". Proprio una vittoria del centrodestra a guida Meloni "preoccupa" Casini: "Ma soprattutto mi preoccupa la superficialità con cui questa coalizione affronterebbe il rapporto con l'Europa, le promesse elettorali come la flat tax in presenza di un Paese seduto su una polveriera come il nostro debito pubblico. In privato anche esponenti di primo piano della destra manifestano gli stessi timori".

 

 

 

Sarà Casini a garantire che non si vari il presidenzialismo? "Sarei presuntuoso se pensassi di essere sufficiente. Vi sono sistemi presidenziali perfettamente democratici. Il presidenzialismo in sé non può essere demonizzato. Il problema è la concreta esperienza italiana che ci ha dimostrato con chiarezza che la figura del presidente della Repubblica è per tutti garanzia di affidabilità istituzionale. Trasformare l'arbitro in giocatore significa privare gli italiani di una tutela super partes e coinvolgere il presidente nella contesa politica quotidiana. Non vedo vantaggi, ma solo un'enorme quantità di incognite. Inoltre, bisognerebbe smontare tutto il nostro assetto istituzionale. Sfido chiunque a ritenere che gli italiani identifichino questo come la loro priorità".  

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