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Giorgia Meloni, la smentita del Quirinale? Sallusti: chi tira per la giacca Mattarella

Alessandro Sallusti
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Il problema era nell'aria, tanto che pochi giorni fa avevamo titolato questa prima pagina: «Attenti a Mattarella, i conti senza l'oste», ipotizzando che il Quirinale avrebbe messo becco - in parte gli compete - sulla composizione del futuro governo per arginare un'eventuale vittoria a valanga del Centrodestra a guida Meloni.

 

 

Ieri Marzio Breda, decano dei quirinalisti, ha pubblicato un articolo, non a caso nascosto in basso a pagina 8, che è una vera bomba: «...il punto chiave del problema è questo: la Costituzione spiega che non c'è alcun automatismo. A Mattarella compete, dopo aver consultato le forze politiche presenti in Parlamento, e dopo averne ascoltato indicazioni e programmi, affidare l'incarico di formare un nuovo governo a chi offra maggiori garanzie sulla base di un saldo consenso degli alleati e di una maggioranza in Parlamento. Tra i diversi fronti che Mattarella dovrà considerare per la nomina c'è pure la cornice geopolitica delle alleanze dove l'Italia è inserita, essendo il capo dello Stato garante dei trattati internazionali».

In altre parole, Breda sostiene, da sue fonti interne al Quirinale, che non è automatico che a una Meloni vincitrice corrisponda una Meloni premier. Apriti cielo, in mattinata l'ufficio stampa del Quirinale si è affrettato a far sapere che «sono del tutto privi di fondamento articoli che presumono di interpretare o addirittura dar notizia di reazioni o sentimenti del Colle su quanto espresso nel confronto elettorale. Questi articoli riflettono solo le opinioni dell'estensore». Mai prima d'ora il Colle aveva smentito con tanta durezza una nota del suo giornalista principe.

 

 

Cosa è successo non lo so ma escludo che Breda, collega che ben conosco e reputo tra i più scrupolosi e attendibili, si sia bevuto il cervello. Quelle teorie descritte non sono frutto della sua fantasia, semmai di quella di qualcuno di autorevole che vive o gravita al Quirinale. Che a differenza di ciò che si pensa non è un palazzo di vetro ma un luogo di intrighi e complotti. Certo, ce lo dice Breda e io gli credo, qualcuno lì dentro ha dubbi che Meloni e Salvini possano governare. Questo qualcuno, ci dice il Colle, non è Mattarella. Bene, crediamo pure a questo, ma mi raccomando presidente: stavolta vigili bene, non come fece il suo predecessore Giorgio Napolitano.

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