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Giorgia Meloni, la lezione che cancella la sinistra: la frase sugli immigrati

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 Giorgia Meloni

Pietro De Leo
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«La nostra visione è molto più umana della vostra». Giorgia Meloni, ieri a Trento in un appuntamento elettorale, ribalta il racconto sull'immigrazione propinato dai cantori del politicamente corretto. «Dicono che i migranti vogliono fare i lavori che gli italiani non vogliono fare: è falso», osserva. «La verità è che li fanno a condizioni che gli italiani non accettano. Per questo, cari compagni», prosegue riferendosi ancora al generone della sinistra «l'immigrazione illegale è uno strumento nelle mani del grande capitale. Ma così vi siete ridotti, che brutta fine avete fatto! Se vuoi entrare in Italia, lo fai legalmente, rispettando le regole dello Stato italiano».

 

 


Questione economica: «Non siamo messi bene e non verrò qui a dirvi "facciamo miracoli"», chiarisce, «abbiamo una condizione economica molto complessa. Siamo in fondo a tutti gli indicatori grazie ai signori che ci hanno governato negli ultimi 10 anni. Il governo dei migliori era così dei migliori che il debito pubblico è aumentato di 116 miliardi». Un passaggio lo dedica anche alle politiche occupazionali: «La crescita la fanno le imprese e i lavoratori. Lo Stato non deve romper loro le scatole ma abbassare le tasse. Il problema dei salari bassi si risolve rimodulando le tasse sul lavoro, mettendo più soldi in busta paga. L'orizzonte è "più assumi, meno paghi", più crei occupazione, meno ti tasso». E poi il tema della distribuzione dei poteri: «Abbiamo sempre difeso l'autonomia. Quello che manca è uno Stato centrale più efficiente come abbiamo scritto nel programma di centrodestra. L'autonomia la rafforzi meglio con uno Stato più capace di fare il suo lavoro. Questo è mancato finora. La nostra sfida è l'autonomia per altri territori che ancora non ce l'hanno e la riforma istituzionale dello Stato, garantendo maggiore collegamento con i cittadini, efficienza e stabilità».

 

 


Più tardi, a Bolzano, affronta di petto le critiche pregiudiziali mosse contro di lei sulle prospettive per la parità di sessi: «Secondo voi è possibile che una donna possa favorire la violenza contro le donne? Di cosa stiamo parlando? Se la sinistra si è ridotta così, veramente abbiamo un problema molto serio». Sugli attacchi ricevuti nelle scorse settimane, racconta: «Ho smesso di leggere i giornali e di guardare la televisione. Sudi noi viene detto di tutto e di più. Verso di noi c'è tanto odio, tanta cattiveria. Ma non importa. Io vado avanti perla mia strada. La sinistra dica quello che vuole». In serata, viene diffusa l'anticipazione di un'intervista ad Avvenire, in cui Giorgia Meloni chiarisce le parole di Guido Crosetto, che sullo stesso quotidiano aveva affermato che, dopo il voto, «bisognerà remare tutti in una direzione». Dice Meloni: «Guido non parlava del governo ma della necessità di uscire dalle contrapposizioni ideologiche. Le larghe intese non hanno prodotto nulla di buono. Fratelli d'Italia è sempre stata contraria ai governi arcobaleno e non cambierà idea ora». E annnuncia: «Il 15 settembre fermo la campagna elettorale, giovedì sarò al mio posto in Parlamento per discutere il dl Aiuti». 

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