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Luigi Di Maio, sfregio a Giorgia Meloni: "Ha un grosso problema..."

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Le "sparate" di Luigi Di Maio, sintetizza Augusto Minzolini. Già, perché l'intervista dell'ex grillino ora leader di Impegno Civico, dunque Pd, è un diluvio di frasi scomposte, insensate. Così come il Pd gli impone, eccolo sparare ad alzo zero contro il centrodestra, insistendo sulle "ombre russe", al netto del fatto che non ci sono prove. Insomma, Giggino prosegue nel solco delle ultime settimane.

Minzolini gli chiede se ritiene opportuno che un ministro degli Esteri utilizzi temi del genere in campagna elettorale. E lui, ovviamente, risponde di sì. "La politica estera sta entrando nelle case degli italiani proprio perché Putin sta facendo aumentare il prezzo gas. Detto ciò, continuare a essere timidi sul tetto massimo significa fare una cortesia a Putin. A me interessa risolvere i problemi degli italiani. Per farlo, al netto della propaganda di destra, servono interventi sull'energia", spiega per poi snocciolare le sue ricette.

 

Ma è quando gli viene chiesto perché alcune cancellerie internazionali e, si dice, gli Usa potrebbero non vedere di buon occhio il governo di centrodestra a trazione FdI, che Di Maio offre il peggio. "Il tema è molto semplice. Ad oggi le uniche ingerenze che continuo a vedere in campagna elettorale sono quelle fatte dai russi. Da Medvedev, che invita gli elettori a punire alle urne i loro governi idioti, al ministro degli Esteri russo", spara. E ancora: "Giorgia Meloni poi ha un grosso problema. Fa finta di essere atlantista, ma è di fatto commissariata da Salvini, che strizza l'occhio a Putin. E poi non mi sembra edificante l'amicizia di Meloni con Orbàn: serve solo a isolarsi in Ue. Ma è ancora più grave la loro volontà di rinegoziare il Pnrr. Così si rischia di perdere faccia e soldi e di non avere più la famiglia europea che ci sostiene economicamente nei momenti più duri", conclude un Di Maio farneticante.

Gustosa anche la risposta a una domanda sul reddito grillino. "Lei è stato l'artefice del reddito di cittadinanza e ora si trova alleato di un partito che ha osteggiato quella misura", chiede Minzolini. E lui: "Io ho creato il reddito di cittadinanza, io lo difendo e io lo miglioro. Dobbiamo essere sinceri, i centri per l'impiego non hanno funzionato. Su questo punto c'è il nostro impegno a migliorare la misura, oltre che a contrastare l'azione di Meloni che vuole abolirla. Anche perché con questa legge elettorale un voto a Conte, che non ha nessuna possibilità di battere la destra, è un voto proprio a Meloni. Chi invece non vuole abolire il reddito, ma renderlo più efficace, non può che scegliere noi", conclude Di Maio. E il rumore delle unghie sugli specchi è quasi assordante...

 

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