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Giorgia Meloni: "Ho i nomi dei ministri"

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Ultimo martedì di campagna elettorale. Mancano pochi giorni al voto. L'impegno è massimo. Sin dal primo mattino. E Giorgia Meloni sceglie la radio per aprire quest'altra giornata di totale impegno politico, parla con Rtl 102.5. E la leader di Fratelli d'Italia spende parole pesanti, importanti, su più temi.

Si parte dal prossimo ipotetico governo di centrodestra, un governo che potrebbe avere proprio in FdI la principale forza parlamentare, il traino. Un governo che potrebbe vedere la Meloni premier. E i ministri? "Abbiamo i nomi ma non li dichiariamo", risponde, spiegando di non farlo anche per questioni "di scaramanzia". E ancora: "Non mi piace parlare di poltrone. Le battaglie vanno combattute senza dare nulla per scontato fino al 25 settembre, ne parleremo dopo". Insomma, idee differenti rispetto a quelle di Matteo Salvini, che vorrebbe svelare alcune carte, le caselle ministeriali più importanti, prima del voto.

 

 

Dunque, una replica della Meloni proprio al leader della Lega: "Lo scostamento del pareggio di bilancio non è la soluzione. È un pozzo senza fondo, sono soldi che regaliamo alla speculazione. Il punto di arrivo è il disaccoppiamento dei costi di gas ed energia, che è una misura strutturale", ha affermato la leader di FdI. E sul punto, come è noto, lei e Salvini la pensano all'opposto. Curioso il fatto che Salvini, in contemporanea su un'altra radio, invocava proprio lo scostamento di bilancio.

Infine, un commento sul discorso di Vladimir Putin, quello della mobilitazione parziale della Russia e del "pronti ad usare ogni mezzo per difendere la Russia". Un discorso che abbiamo atteso per tutta la notte. "Il discorso di Putin - rimarca la Meloni - tradisce una grandissima difficoltà, debolezza. È una mossa abbastanza disperata che precede due azioni, il referendum farsa per annettere i territori ucraini occupati e la mobilitazione parziale, con cui cercherà di mandare a morire le minoranze e i disperati. Tutto questo mi pare tradisca disperazione", ribadisce e conclude Giorgia Meloni.

 

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