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Giorgia Meloni, toto-ministri: il nome pesantissimo per il Viminale

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Il governo Meloni, dietro le quinte, comincia a prendere forma. L'esecutivo del centrodestra deve trovare la quadra per i ministeri chiave, ma dopo l'incontro tra la leder di Fratelli d'Italia e Silvio Berlusconi, il traguardo per la chiusura della partita appere più vicino. Antonio Tajani è stato molto chiaro: "Pari dignità per Forza Italia, che significa avere un peso specifico analogo a quello della Lega, visto che abbiamo avuto gli stessi voti". Ed è in questo equilibrio di coalizione che la Meloni dovrà chiudere il cerchio per i ministri. Come riporta IlGiornale, nella giornata di ieri ci sarebbero state due svolte: la prima riguarda il posizionamento di Guido Crosetto nel ruolo di sottosegretario alla presidenza del Consiglio, la seconda invece riguarda la poltrona del ministero per l'Attuazione del programma che dovrebbe andare a Giovanbattista Fazzolari.

 

 

Sul fronte donne ci sarebbero tre nomi: Daniela Santanchè per il Ministero del Mara, Wanada Ferro per il ministero del Mezzogiorno ed Eugenia Roccella per il ministero della Famiglia. Per il Ministero del Sud sarebbero in corsa anche Nello Musumeci ed Edmondo Cirielli. Raffaele Fitto dovrebbe andare agli Affari europei. Partita a parte invece si gioca per la Farnesina: in cosa ci sono Antonio Tajani sostenuto anche dal Partito Popolare europeo ed Elisabetta Belloni.

 

 

Sul fronte Viminale spunta il nome di Adolfo Urso. Intanto la Lega prepara anche i suoi posti per i ministri. Le poltrone rivendicate sono 4: Salvini al Viminale, Gian Marco Centinaio all'Agricoltura, Erika Stefani alla Disabilità e Giulia Buongiorno alla Pubblica amministrazione. Il ministero dello Sviluppo Economico invece dovrebbe andare alla Lega nel caso in cui Salvini dovesse rinunciare al Viminale, altrimenti ci sarebbe il nome di Ignazio La Russa. Per il Tesoro in pole resta Siniscalco con Leo viceministro. Infine sulle presidenze di Camera e Senato, Calderoli dovrebbe andare a palazzo Madama e un forzista a Montecitorio. 


 

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