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Pd, Bonaccini al posto di Letta? Chi frena, caos tra i dem

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La pesante sconfitta alle elezioni del 25 settembre ha innescato una crisi profonda all'interno del Pd. Tant'è che lo stesso segretario Enrico Letta ha provveduto in tempi brevi a convocare un Congresso per discuterne, dichiarando però di non volersi ricandidare. Di qui il totonomi su chi potrebbe prendere il suo posto. In pole c'è il governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Il suo nome, però, farebbe paura a molti nel partito, stando a quanto riporta Carlo Bertini su La Stampa. "Questo - stando ai suoi sostenitori - sta dietro la polemica sulle primarie innescata dalla sinistra. Sono in molti nel Pd a identificarlo come un 'cavallo di Troia' di Renzi, perché appoggiato dalla corrente Base riformista e perché fu nominato dal 'Rottamatore' responsabile organizzazione del Pd", si legge nell'articolo. 

 

 

 

L'eventuale vittoria di Bonaccini, insomma, potrebbe essere vista come una rivincita dei renziani. Allo stesso tempo, però, al governatore emiliano sono riconosciute anche importanti doti di mediazione, necessarie in questo momento proprio all'interno del Pd. Non è impossibile, quindi, che alla fine riesca a mettere d'accordo tutte le anime dem. In ogni caso le sue intenzioni, come riporta La Stampa, sarebbero chiare: "Tempi del congresso rapidi, no allo scioglimento o al cambio di nome del Pd, rigenerazione dell'identità del partito e rinnovamento delle classi dirigenti dando più spazio ai territori". 

 

 

 

Un altro nome in pole per la segreteria, poi, è quello del sindaco di Firenze Dario Nardella. Tra i dem girerebbero voci, non confermate, secondo cui Dario Franceschini, pur apprezzando Bonaccini, preferirebbe una personalità che piaccia a tutti e che sia anche espressione dei sindaci. Franceschini e Nardella, inoltre, avrebbero un buon rapporto. Senza contare il fatto che il sindaco fiorentino ha buoni rapporti anche internazionali.

 

 

 

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