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Ignazio La Russa, "il rastrellamento la pagina più buia"

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"Il rastrellamento del Ghetto di Roma rappresenta una delle pagine più buie della nostra storia". Parola del neo-presidente del Senato Ignazio La Russa, che in poche righe spazza via giorni di insulti e accuse da parte della sinistra, indignata per il suo passato nel Movimento sociale italiano. La presa di posizioni di La Russa, esponente di Fratelli d'Italia, è chiara, netta, inequivocabile: "Quel giorno, oltre mille persone tra donne, uomini e bambini furono strappate ai loro affetti e deportate al campo di sterminio di Auschwitz. Solo 16 di loro fecero ritorno. E' compito di tutti, a cominciare dalle più alte istituzioni, tramandarne il ricordo affinché in futuro non si ripetano mai più simili tragedie. Alla comunità ebraica, oggi come sempre, la mia sincera vicinanza". Basterà a Enrico Letta, a Laura Boldrini e agli altri esponenti del Pd e commentatori simpatizzanti per "perdonare" il nemico politico. 

Al pensiero commosso di La Russa ci aggiunge la condanna senza se e senza ma di Giorgia Meloni, fondatrice di Fratelli d'Italia e più che probabile prossima premier. "Il 16 ottobre 1943 è per Roma e per l'Italia una giornata tragica, buia e insanabile - si legge in una nota ufficiale -. Quella mattina, pochi minuti dopo le 5.00, la vile e disumana deportazione di ebrei romani per mano della furia nazifascista: donne, uomini e bambini furono strappati dalla vita, casa per casa. Più di mille persone furono deportate e di loro solo quindici uomini e una donna fecero ritorno. Nessuno dei bambini. Un orrore che deve essere da monito perché certe tragedie non accadano più. Una memoria che sappiamo essere di tutti gli italiani, una memoria che serve a costruire gli anticorpi contro l'indifferenza e l'odio. Una memoria per continuare a combattere, in ogni sua forma, l'antisemitismo", conclude la Meloni.

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