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Marcia su Roma? Mentite, mentite: qualcosa resterà

Enrico Letta

Alessandro Sallusti
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Cent'anni fa come oggi la marcia su Roma aprì le porte al regime fascista, un compleanno tondo che cade come il cacio sui maccheroni per chi vuole intorbidire le acque e riportare indietro di un secolo le lancette della storia. Insomma, dalla marcia su Roma al marcio su Roma, marcio inteso come l'inverso di maturo. Già, perché è un pensiero immaturo, e quindi mar- \ cio, quello di chi vuole accostare il governo delle destre appena insediatosi al famigerato Ventennio.

Il paragone non sta in piedi da qualsiasi parte lo giri e sarebbe umiliante dover spiegare il perché. Eppure oggi, e nei giorni e mesi a seguire, la sinistra in tutte le sue declinazioni, potete scommetterci, ci marcerà sulla marcia per delegittimare il risultato delle ultime elezioni e depotenziare, soprattutto all'estero, il prestigio e l'immagine del nuovo governo. Ci proveranno con ogni mezzo a fare passare per fascista ciò che fascista non è né potrà mai essere. È una operazione simile a quella che William Shakespeare descrive nell'Amleto e riassunta nella celebre frase «C'è del marcio in Danimarca», frase poi diventata di uso comune per alludere a situazioni poco limpide, a imbrogli o ad azioni disoneste che si tenta di maschera re.

Ecco, oltre che in Danimarca c'è del marcio a Roma perché paragonare l'avvento del governo guidato da Giorgia Meloni a quello di Benito Mussolini oltre che stupido è profondamente disonesto intellettualmente. Ma si sa, la propaganda è l'arma preferita dalla sinistra che ha fatto sua la massima di Voltaire: «Mentite, amici miei, mentite. Qualcosa resterà sempre». La verità è che il centenario della marcia su Roma andrebbe lasciato alle penne degli storici e semmai contestualizzato in un clima sociale e politico rispetto al quale il comunismo, allora nascente, svolse un ruolo determinante nell'incendiare un Paese uscito sì vincitore ma a pezzi dalla Prima guerra mondiale. Di questo non piccolo dettaglio però non solo non si può parlare ma il centenario della fondazione del Partito comunista italiano, caduto solo un anno fa, fu celebrato in pompa magna con una rimozione delle sue colpe e dei suoi misfatti da far rabbrividire. Acqua passata si dirà, certo, ma pur sempre acqua sporca.

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