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Meloni, “loro no”: il diktat agli alleati sui sottosegretari

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“Via gli impresentabili”. È il diktat che Giorgia Meloni avrebbe rivolto agli alleati di Forza Italia per quanto riguarda le nomine di viceministri e sottosegretari. Una partita che la presidente del Consiglio conta di chiudere già nella serata di oggi, lunedì 31 ottobre. Uno dei principali nodi era legato al nome di Giuseppe Mangialavori, calabrese in “quota Ronzulli” che si è scontrato con il “no” della Meloni, dato che, pur non essendo indagato, è citato in un’inchiesta di ‘ndrangheta.

 

 

Al suo posto fonti di Forza Italia fanno sapere che potrebbe essere inserita Maria Tripodi, altra calabrese. In discesa anche le quotazioni di Paolo Barelli, che sembrava sicuro di fare il viceministro all’Interno: invece le ultime indiscrezioni lo danno fuori dalla squadra di governo. Non dovrebbero esserci sorprese per gli altri due viceministri in quota azzurra: Francesco Paolo Sisto alla Giustizia e Valentino Valentini al Mise. Per quanto concerne i sottosegretari riconducibili al partito di Silvio Berlusconi, i nomi che circolano sono i seguenti: Alberto Barachini all’Editoria, Matteo Perego alla Difesa, Matilde Siracusano al Sud, Deborah Bergamini ai Rapporti col Parlamento.

 

 

Sul fronte Lega la situazione sembra essere più tranquilla: Matteo Salvini dovrebbe riuscire a ottenere la conferma di Edoardo Rixi alle Infrastrutture, così come sono dati per certi Nicola Molteni all’Interno, Claudio Durigon al Lavoro, Lucia Borgonzoni alla Cultura, Federico Freni all’Economia e Vannia Gava all’Ambiente. La Meloni sembra invece intenzionata a puntare soprattutto sulle donne: almeno 5 o 6 verranno nominate da Fratelli d’Italia.

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