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Ong, retroscena: scintille in CdM tra Crosetto e Piantedosi

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Secondo Cdm per il governo Meloni. Nella giornata di venerdì 4 novembre Giorgia Meloni ha dimostrato di mantenere le promesse e nel Consiglio dei ministri si è parlato di bollette. L'emergenza è sotto gli occhi di tutti e l'esecutivo non intende andare a fondo. Non a caso Giancarlo Giorgetti ha sfruttato una battuta per delineare la situazione: "Per un paio di mesi darò la rotta". D'altronde il ministro dell'Economia vede avvicinarsi sempre più "la tempesta". Per questo assieme al presidente del Consiglio ha lanciato una sorta di avviso ai naviganti. Obiettivo primario - spiega il Corriere della Sera - superare l'inverno ed evitare lo scoglio del caro bollette.

 

 

E per farlo bisogna muoversi un passo alla volta. Complice il fatto che da un lato il leghista può far fronte a maggiori entrate, dall'altro però teme l'innalzamento dei tassi d'interesse che pesano sul bilancio dello Stato. Motivi per cui Giorgetti si è presentato in Consiglio dei ministri senza il testo della Nota di aggiornamento al Def, che si è limitato a illustrare verbalmente. Se però con il leghista i colleghi si sono dimostrati comprensivi, lo stesso non si può dire del ministro dell'Interno. 

 

 

Anche Matteo Piantedosi ha provato a rimandare il provvedimento sulle Ong, provocando irritazioni generali. In special modo - si legge - la reazione del ministro della Difesa, Guido Crosetto: "È necessario che i dicasteri coinvolti, come il mio, siano messi a conoscenza del contenuto. Anche solo per difenderlo fuori". Immediato l'intervento del premier che ha difeso Piantedosi, confermando che "Siamo pressati dalle urgenze". Proprio in queste ore, tra le altre cose, scendono in campo Francia, Germania e Norvegia. Le ong battenti le loro bandiere pretendono di sbarcare, mentre il governo non intende cedere all'ennesimo ricatto. 

 

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