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Soumahoro, la minaccia: "Ci vediamo in tribuanle"

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"Non c'entro niente con tutto questo e non sono né indagato né coinvolto in nessuna indagine dell'arma dei carabinieri, di cui ho sempre avuto e avrò fiducia", si difende in un post pubblicato sul suo profilo Facebook Aboubakar Soumahoro, sindacalista, eletto deputato nella XIX legislatura con Europa Verde a proposito dell'indagine che coinvolgerebbe le coop della moglie. "Non consentirò a nessuno di infangare la mia integrità morale. Per questo, dico a chi pensa di fermarmi, attraverso l'arma della diffamazione e del fango mediatico, di mettersi l'anima in pace. A chi ha deciso, per interessi a me ignoti, di attaccarmi, dico: ci vediamo in tribunale". E conclude: "Ho dato mandato ai miei legali di perseguire penalmente chiunque infanga il mio nome o la mia immagine, mi diffama o getta ombra sulla mia reputazione". 

Quindi in un post su Twitter ringrazia "per la solidarietà che mi state manifestando, in privato e in pubblico". E ancora: "Stanno provando a infangare e screditare la mia persona su una vicenda in cui non c’entro nulla. A chi sta usando i miei affetti per colpirmi dico solo: ci vedremo in tribunale. Non ci fermeranno".

Sono al vaglio della Procura di Latina e dei carabinieri le denunce presentate da alcuni migranti in merito a presunte irregolarità contrattuali denunciate da alcuni lavoratori impiegati in due cooperative pontine gestite dalla suocera e dalla moglie di Soumahoro. Le denunce sono state presentate dal sindacato Uiltucs. Accertamenti, in collaborazione anche con l'Ispettorato del Lavoro, sono in corso anche sul materiale e su documenti trovati fuori da una delle sedi delle due cooperative mentre era in corso un trasloco. Si sospetta anche lo sfruttamento del lavoro minorile. 

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