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Calenda e Renzi, Sallusti: "Imbroglioni che campano di inganni"

Alessandro Sallusti
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Carlo Calenda ha incontrato, a nome anche di Matteo Renzi, Giorgia Meloni e ha dato disponibilità a collaborare con il governo, pur rimanendo all'opposizione, su alcuni temi per lo più di natura economica. I retroscenisti della politica vedono in questa mossa l'inizio di un possibile inciucio perché un domani chissà, se pezzi della maggioranza dovessero fare le bizze ecco pronta una alternativa di governo. Non so cosa pensi a proposito Giorgia Meloni, so di certo che non solo i numeri parlamentari rendono impossibile uno scenario del genere ma che parlare di funerale quando ancora il neonato governo non è stato battezzato è cosa più ridicola che inquietante.

Ma semmai, dico semmai, qualcuno davvero ipotizzasse scenari del genere sarebbe meglio ricordare - cosa che su queste pagine abbiamo già fatto - che Calenda e Renzi sono simili al Gatto e alla Volpe della favola di Pinocchio, cioè due imbroglioni (politicamente parlando) che campano di inganni fingendosi il primo cieco e il secondo zoppo.

 

Nella loro carriera Renzi e Calenda hanno tradito qualsiasi accordo, alleanza e amicizia messa in atto forse ad eccezione di Mario Draghi ma solo perché qualcuno è stato per una volta più svelto di loro. Quando i due si avvicinano a qualcuno c'è da chiedersi dove sta il trucco, la fregatura è certamente dietro l'angolo. Ora la domanda è: il Gatto e la Volpe vogliono scalare la sinistra o la destra? Mi correggo, la domanda è stupida: "destra e sinistra purché se magna" è infatti il loro motto. Ma volendo spaccare il capello in quattro direi più la destra, altrimenti non avrebbero nominato loro presidente Mara Carfagna né candidato alla Regione Lombardia Letizia Moratti, due ex star di Silvio Berlusconi.

Tutto legittimo, ovviamente, ma non credo proprio che Giorgia Meloni si farà abbindolare dalle lusinghe dell'ex segretario del Pd che a sua volta ha abbindolato l'ex eurodeputato del Pd insieme al quale i due hanno fregato l'attuale segretario del Pd Enrico Letta. Ecco io spero che alla fine del cordiale colloquio di ieri a Palazzo Chigi la premier abbia congedato il suo ospite con la frase: "Grazie Carlo, grazie davvero, e mi raccomando: stai sereno". Così, tanto per segnalare che qui nessuno è fesso.

 

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