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Meloni-Von der Leyen, il faccia a faccia: cosa c'è sul tavolo

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"Non è più il tempo di un'Europa guidata da Francia e Germania". Nel giorno dell'incontro a Roma tra la premier Giorgia Meloni e la presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen, è il sottosegretario all'Attuazione del programma Giovanbattista Fazzolari, big di Fratelli d'Italia e fedelissimo della Meloni, ad anticipare a Libero quali saranno, almeno in parte, i temi del faccia a faccia tra le due leader. La nota ufficiale del vertice, uscita poco dopo le 15, non è particolarmente dettagliata: L'incontro odierno, svoltosi con la partecipazione del Ministro Raffaele Fitto, ha rappresentato un'ottima occasione per uno scambio di vedute in preparazione del Consiglio Europeo straordinario del 9-10 febbraio dedicato in particolare all'economia e alla migrazione" e si registra "in tema di ripresa economica" la conferma "dellimpegno del Governo italiano sul Pnrr".

"L'Italia sarà centrale nel ridisegnare i rapporti di forza all'interno dell'Ue", sottolineava su Libero Fazzolari. E in questo senso sono fondamentali sia l'avvicinamento di FdI al Partito popolare europeo di Weber (incontrato, non a caso, sempre dalla Meloni nei giorni scorsi) sia l'idea di un "partito conservatore" in stile europeo come naturale evoluzione di Fratelli d'Italia, insieme ai rapporti più morbidi con la numero uno della Commissione Ue.

Come ricorda Antonio Rapisarda, sempre su Libero in edicola oggi, il confronto Meloni-Weber aveva come obiettivo "il superare una volta per tutte la "maggioranza Ursula". Con la Von der Leyen non è stato un vertice "formale" e riguarda "per ovvie ragioni, le grandi manovre fra Conservatori e Popolari", e ancora "gas, immigrazione, Pnrr, ruolo della Bce, Covid. Alcuni sono stati già toccati nel primo summit di novembre ma da quel frangente l'esecutivo si è irrobustito potendo vantare nei confronti degli interlocutori alcuni obiettivi rilevanti: l'approvazione della manovra, l'accordo sul price cap e l'indicazione della rotta mediterranea come dossier continentale".

Non è difficile immaginare che cosa sarà giunto alle orecchie di Ursula da parte di Meloni, anticipa Rapisarda. Non sarà manato "di certo un ragionamento sul nodo energia (è passata la proposta italiana) e sul sostegno a Kiev, con il governo più che allineato agli partner Ue e Nato". Sul dossier fondamentale del Pnrr, l'Italia ha chiesto alla Commissione di poter "aggiornare alcune scadenze e determinati bandi alla luce dell'impennata dei prezzi dei materiali e dell'energia".

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