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Luca Zaia avverte Meloni: "Allora non abbiamo capito nulla"

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"Qualcuno frena? Allora non abbiamo capito nulla". Luca Zaia, governatore del Veneto, nome forte della Lega e "voce" del Nord, torna in pressing su Palazzo Chigi e la maggioranza di governo per avere la l'Autonomia, il prima possibile. Questa, incalza dalle colonne del Corriere della Sera, "è una riforma che non lascia indietro nessuno, che non penalizza il Sud ma anzi lo chiama alla sfida della modernità, che aiuta i cittadini ad avere le istituzioni più vicine e più efficienti. Perfino i padri costituenti avevano previsto la possibilità di delegare poteri e funzioni agli enti locali, lo stesso Mattarella ne parla spesso, non può essere un tabù". Il riferimento è ai retroscena di stampa che vorrebbero la premier Giorgia Meloni frenare sulla riforma fortemente voluta dal ministro Roberto Calderoli

 

 

 

 

"Io - spiega ancora Zaia, rispondendo a una domanda su eventuali perplessità all'interno della maggioranza e su chi vorrebbe accompagnare la riforma al presidenzialismo - questa sensazione non ce l'ho, ma lo ripeto e avverto tutti: qui ci stiamo giocando il futuro. E la possibilità di dover fare una riforma non per scelta ma per necessità, perché altrimenti il Paese esplode. Detto ciò, in questo governo tutti sono schierati per l'autonomia, non abbiamo alibi. Penso che Meloni sia coerente e di parola, come penso che il presidenzialismo vada portato avanti senza se e senza ma. Però pensare che si possa arrivare a varare assieme l'Autonomia e il presidenzialismo, è impossibile. Perché per il secondo serve una riforma costituzionale, per la prima è già prevista in Costituzione, e si sono già approvati i tempi di definizione, entro l'anno, dei Livelli essenziali di prestazione. Bisogna solo attuare quello che è previsto".

 

 

 

 

Quanto alle critiche che vedono un'Italia "divisa" dall'autonomia differenziata, Zaia sottolinea: "Non è vero che l'autonomia spacca il Paese. Se c'è un gap tra alcune regioni e altre, storico, non è certo colpa dell'autonomia, mai attuata. E non di sistemi a forte autonomia, perché il federalismo è centripeto, il centralismo è centrifugo: Germania, Stati Uniti, Svizzera, sono stati federali e lo dimostrano. Questa riforma è a saldo zero, è un decentramento di competenze con gli stessi soldi". "Continuiamo a discutere - conclude il governatore leghista - perché non ci siano ingiustizie, la troviamo una soluzione. Ma se è solo un modo per fermare tutto, attenzione davvero, perché questo Paese se resta fermo va in default".

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