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Cospito, Orlando del Pd: "L'alibi del governo". Cirielli, replica dura

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"Non saranno le minacce" dei "figli di papà" a far cambiare l'approccio del governo sul caso di Alfredo Cospito. Sono le durissime parole di Edmondo Cirielli, esponente di spicco di Fratelli d'Italia e soprattutto viceministro degli Esteri, contro gli anarchici che stanno organizzando attentati e atti dimostrativi per obbligare l'esecutivo a revocare il 41 bis al loro leader Cospito, in carcere da 10 anni con regime di massima sicurezza, quello riservato solo a mafiosi e terroristi conclamati. 

 

 

 

Cospito è stato appena trasferito da Sassari al carcere milanese di Opera, per potere intervenire meglio sul piano sanitario viste le sue difficili condizioni di salute (è in sciopero della fame da 100 giorni), ma il 41 Bis non è stato revocato. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, numero 2 di Forza Italia, ha invitato tutti a "separare la vicenda personale, su cui è competenza del ministro di Giustizia (Carlo Nordio, ndr) intervenire, e la vicenda che riguarda gli attacchi". Ma il suo vice Cirielli, intervistato da 24 Mattino su Radio 24, ammette: "Siamo preoccupati per quello che sta accadendo con una banda di scalmanati, di fanatici, probabilmente anche degli stupidi. Certamente ci fa stare in allerta e ci ha spinto a fare un esame dettagliato della sicurezza delle nostre ambasciate, dei nostri consolati, delle nostre sedi delle agenzie di cooperazione". Il riferimenti è agli attentati anarchici al corpo diplomatico italiano. A inizio dicembre era stata colpita Susanna Schlein, sorella di Elly, ad Atene. Venerdì scorso l'assalto alle sedi diplomatiche a Barcellona e a Berlino.

 

 



"E' un'emergenza nuova - accusa il meloniano Cirielli - dettata da una banda di figli di papà che gioca a fare quelli che vogliono cambiare il mondo, ma finché lo facessero solo con le idee o con manifestazioni pacifiche sarebbero anche bene accetti, perché siamo un Paese democratico che vive di proteste e di pluralità. Quando si usa violenza il discorso cambia e diventa una cosa seria". "Sul piano medico la vicenda di Cospito è un problema dei medici e del magistrato di sorveglianza, sul piano giuridico io sono per il 41 Bis per chi lo merita in base alla legge e certamente il modo per far cambiare questo regime non è fare minacce e proteste. Quindi bene ha fatto la nostra leader Giorgia Meloni a chiarire che non saranno certo minacce o altro a farci cambiare il nostro approccio sulla legalità e sulla sicurezza". 

Sul piano politico, da sinistra vari esponenti del Pd accusano il governo. "Lo Stato non deve ‘trattare’ con nessuno - scrive su Twitter Andrea Orlando -. Deve applicare i principi dello Stato di diritto sempre, senza farsi condizionare da nessuno. Se deroga a questo i suoi avversari hanno vinto". "È urgente - prosegue - trasferire Cospito e revocare il 41 Bis. Non si possono usare gli atti intimidatori come un alibi. Legare il 41 Bis a una sorta di ritorsione significa fare il gioco di chi nega alla radice l’esistenza dello Stato di diritto e per questo giustifica l’uso della violenza". Parole, quelle di Orlando (secondo Monica Cirinnà, sua compagna di partito, "Maggioranza e governo ignorano l'umanità"), a cui le frasi di Cirielli sembrano la risposta indiretta e più brutale.

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