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Non è l'Arena, Sallusti: "Lo Stato non ceda al ricatto di 50 bombaroli"

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Si parla anche del caso di Alfredo Cospito da Massimo Giletti a Non è l'arena, su La7, nella puntata del 29 gennaio. L'anarchico, che si trova in carcere con il 41 bis, è in sciopero della fame da cento giorni e in condizioni di salute precaria. In questi giorni ci sono state proteste degli anarchici a Roma e attentati contro diplomatici italiani a Barcellona e a Berlino. Secondo Alessandro Sallusti, Cospito deve restare in carcere: "Lui è accusato di essere un membro importante di una associazione a delinquere a stampo terroristico. La sua specialità era mettere bombe e spedire pacchi bomba. Uno di queste ha ferito gravemente all'occhio un nostro collega giornalista", ricorda il direttore di Libero.

 

 

 

Qui l'intervento di Sallusti a Non è l'arena

L'ex amministratore delegato di Ansaldo "è stato gambizzato", sottolinea Sallusti. Insomma, "queste sono persone pericolose che stanno ricattando lo Stato: se non liberi il nostro eroe, continuiamo a mettere bombe. Ecco", conclude il direttore, "non vedo perché lo Stato che non ha ceduto al ricatto delle Br, della mafia, che ha sacrificato poliziotti, magistrati e giornalisti dovrebbe cedere al ricatto di cinquanta anarchici bombaroli".

Non concorda con Sallusti, Peter Gomez: "Questo non è un mafioso, è un signore che va punito. Ma semplicemente dandogli una pena ad alta vigilanza. Non sono sicuro dovesse finire al 41 bis".

 

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