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Gelmini, veleno sul governo: "Autonomia? Spot elettorale"

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Insufficiente, confusa e pasticciata. Usa questi tre aggettivi Mariastella Gelmini per definire la legge sull'Autonomia firmata dal ministro Roberto Calderoli. Per la portavoce e vicesegretaria di Azione il disegno di legge del governo è "uno spot per le regionali", una "bandierina elettorale". Dalle colonne della Stampa che l'ha intervistata l'ex ministra azzurra spiega che il tema non è se l’autonomia differenziata si debba fare o no. "Per noi va fatta, il problema è come la si fa", puntualizza. "Noi pensiamo che debba essere fatta bene, evitando di spaccare il Paese e di aumentare burocrazia e inefficienze". 

 

Per Gelmini si devono fare scelte giuste ed eque sulle materie dell'Autonomia e sui cosidetti Lep, i livelli essenziali di prestazioni da garantire su tutto il territorio nazionale. Sulle materie oggetto di riforma, sostiene Gelmini, il governo deve fare chiarezza: "Sono d’accordo con Letizia Moratti quando afferma che l’istruzione non può essere ceduta alle Regioni, ma deve essere competenza dello Stato: non può esserci una scuola che varia da regione a regione nei programmi o dal un punto di vista contrattuale".  Quanto ai Lep, il disegno di legge firmato da Calderoli, definito "insufficiente", "confuso" e "pasticciato" "non chiarisce sufficientemente le modalità di finanziamento, anche se rispetto alle prime bozze ci sono state vistose marce indietro". Una parola anche sul presidenzialismo: "Meglio il premierato, lasciamo in pace il Quirinale. E la Costituzione non si cambia con interventi ’spot’, ci vuole una bicamerale". "Approvare in fretta e furia un ddl in consiglio dei ministri, alla vigilia del voto in Lombardia", conclude Mariastella Gelmini, "è solo uno spot per le regionali".

 

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