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Sandro Veronesi maledice Meloni e Salvini: "Dio si vendicherà"

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"Il loro Dio si vendicherà". Sandro Veronesi, scrittore e sincero spirito "democratico", si appella alla tradizione millenaria della marineria per maledire Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Matteo Piantedosi. Senza mezzi termini, in una intervista alla Stampa, definisce il ministro degli Interni e quello dei Trasporti "senza senso dello Stato e senza umanità", invitandoli a "imparare a stare zitti, altrimenti disonorano tutto il Paese".

 

 



Il premio Strega si riferisce, ovviamente, alla tragedia di Cutro e alla catena di errori che ha portato alla morte di oltre 70 migranti. "Che siano stati fatti apposta non sono in grado di dirlo. Ma provo rabbia a vedere questi corpi di bambini che continuano a uscire dal mare", sottolinea ancora Veronesi, turbato dalle "parole miserabili" di Piantedosi. "Non sei in grado di mostrarti sinceramente affranto, ma almeno stai zitto. Quando rappresenti il Paese devi portarne sulle tue spalle la tradizione e la storia, soprattutto per quanto riguarda il soccorso in mare. È come se Piantedosi stesse cancellando secoli di storia".

 

 

Stesso discorso, spiega, vale anche per la premier Meloni. "Nessuno del governo si è interessato delle condizioni nelle quali vengono accolti i superstiti: sono detenuti come delinquenti. Il naufrago è sacro nella storia della marineria, perché è accompagnato da qualche dio al quale si è raccomandato: se tu non omaggi quel naufrago, offendi quel dio che si vendicherà". I naufraghi, prosegue l'autore di Caos calmo, vanno trattati meglio dei Capi di Stato, a meno che non siano semplicemente dei "nemici". "Ma civiltà di questo tipo sono durate poco e non hanno segnato la storia. L'Italia non è così".

 

 

 

 

Immancabile, l'affondo sul karaoke per il compleanno di Salvini. "La storia il giudizio lo darà. Vorrà dire che vogliono quel giudizio lì". Impossibile fermare le ondate migratorie, bisogna gestirle anche con l'aiuto delle Ong. E sicuramente, conclude Veronesi, rivedere gli accordi europei. "Bisogna che i governi, non importa di che colore, vadano in Europa a chiedere una carta nuova che stabilisca le quote e anche i costi vivi del soccorso". "C'è una legge suprema che va rispettata sempre: i naufraghi vanno soccorsi e fatti sbarcare nel primo porto sicuro, non a 1.500 chilometri di distanza. Non so perché questo governo vuole essere ricordato così, è un ricordo orrendo che li accompagnerà nei libri di storia".

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