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Elly Schlein, Sallusti: nel suo mondo solo diritti e nessun dovere

Alessandro Sallusti
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Quattro fatti di cronaca nel giro di poche ore raccontano più di qualsiasi dotta analisi il rischio che abbiamo corso il 25 settembre dello scorso anno, quando siamo stati chiamati a votare, e che un domani potremo correre nella sciagurata ipotesi che cambiasse il vento. 

Brevemente. A Bologna il sindaco pd Matteo Lepore è andato personalmente in una scuola media a tenere ai ragazzi una lezione di ius soli, cioè a fare propaganda politica essendo il diritto di cittadinanza per luogo di nascita non previsto dalle nostre leggi; a Viareggio una direttrice di una scuola d’infanzia ha vietato ai bimbi di fare la tradizionale didattica – cartoncini di auguri e cose simili – per la festa del papà con la motivazione che «viviamo in una società diversa da quella di cinquant’anni fa, non esiste più la famiglia modello, oggi ci sono situazioni aperte e particolari che vanno tutelate e rispettate»; a Milano il sindaco Beppe Sala, sempre di sinistra, si rifiuta di applicare una sentenza della Cassazione che vieta di concedere automaticamente l’iscrizione all’anagrafe di bimbi di cui non siano certe paternità e maternità, di fatto una legittimazione dell’utero in affitto, la pratica più barbara e umiliante per le donne; infine, sempre a Milano, la consigliera dem Monica Romano, con l’avallo del partito, vorrebbe impedire di filmare con i telefonini le borseggiatrici in azione nel metrò perché il farlo lederebbe la loro dignità. 

 

Benvenuti nel magico mondo di Elly Schlein, che è poi il mondo della sinistra globale tutta diritti e nessun dovere sempre dalla parte del prossimo soprattutto se il prossimo ti invade illegalmente, ti ruba il portafoglio e ti vende utero e pancia per permettere a un gay di giocare a fare la mamma. Ma se uno è davvero prossimo e soprattutto naturalmente prossimo quale è un padre per il figlio allora no, solo in quel caso la paternità va negata e la festa cancellata perché per dirla come la direttrice di Viareggio «la famiglia modello non esiste più». Ecco, di fronte a tutto ciò, di fronte a questo scempio della nostra cultura millenaria non per motivi politici ma di legittima difesa dobbiamo pregare che questo governo duri il più a lungo possibile e che santa Giorgia Meloni dalla Garbatella faccia il miracolo di farci tornare al più presto un Paese non dico tanto, basterebbe appena appena normale.

 

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