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Debora Serracchiani zittita da Donzelli: "Ma quando mai?"

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"Io non ho mai ritrattato. Ho fatto politica e le cose si dicono in Parlamento". Basta quest'ultima frase, a Giovanni Donzelli, per riportare a terra le opposizione e in particolare Debora Serracchiani, la capogruppo del Pd alla Camera che ha sollevato il polverone sul caso Cospito e le affermazioni del deputato di Fratelli d'Italia.

 

 

 

A febbraio, in una infuocata seduta a Montecitorio, Donzelli aveva tuonato verso i banchi dei dem sul caso Cospito, ricordando la visita di alcuni parlamentari tra cui la stessa Serracchiani in carcere all'anarchico Alfredo Cospito, rinchiuso al 41 Bis, e chiedendo loro se stessero dalla parte dello Stato o di quella dei mafiosi, che premevano da tempo per l'abolizione del carcere duro e che secondo molti commentatori avrebbero usato proprio Cospito come "grimaldello politico" per portare la questione in Parlamento. Reazione sdegnata da parte del Pd e bufera su Donzelli, che ora ha incassato "l'assoluzione" del Giurì d'Onore della Camera: "Non ha leso la dignità dei colleghi".

 

 

 

 

 Intervistato dal Corriere della Sera, il responsabile dell'organizzazione di Fratelli d'Italia nonché vicepresidente del Copasir contrattacca: "Se ho ritrattato? Ma quando mai. Le cose che ho detto in Aula sono le stesse che ho detto al Giurì: basta leggere la relazione per verificarlo. Il mio pensiero resta quello". "Fra le accuse surreali di queste settimane - aggiunge Donzelli - c'è stata anche quella che per rispetto istituzionale avrei dovuto dire quello che ho detto in un luogo diverso. Un parlamentare se ha qualcosa da dire lo deve fare in Parlamento, nel tempio della democrazia. Non siamo lì solo per premere bottoni. Questo è il nostro modo trasparente di fare politica: così abbiamo sempre fatto e così continueremo".

 

 

 

"Hanno fatto un polverone per 45 giorni. Hanno rallentato le istituzioni e minacciato l'Aventino. Ore e ore di trasmissioni e fiumi d'inchiostro sprecati. Hanno addirittura chiesto il Giurì d'onore per poi farsi dare torto e sentirsi dire che avevo solo correttamente svolto il mio ruolo di parlamentare".

 

 

 

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