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Ignazio La Russa insultato sulla "Stampa": "Un fascista fuori controllo"

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"Ridicolo falso manipolatorio". Ed è forse il passaggio meno cruento dell'editoriale contro Ignazio La Russa pubblicato sulla Stampa, diretta da Massimo Giannini, e firmato da Andrea Malaguti. Il commento è alla celebre intervista a Terraverso, il podcast di Liberoquotidiano.it, in cui il presidente del Senato definisce l'attacco partigiano di via Rasella a Roma "una pagina tutt'altro che nobile della Resistenza. Fu uccisa una banda musicale di semi-pensionati e non nazisti delle SS". Frase per la quale si è scusato, affermando che "è stato un errore non dire che erano nazisti".

 

 


"Il nostro presidente del Senato - taglia corto l'editoriale del quotidiano torinese - è un fascista che difende il fascismo e comprende (chissà se, in qualche caso, persino condivide) le ragioni del nazismo. Non rappresenta noi - la destra, la sinistra, il centro, i fragili o i ricchi, i torinesi o i bolognesi - rappresenta banalmente sé stesso, il padre già segretario del Partito nazionale fascista di Paternò e il suo bisogno irrefrenabile e ossessivo di dimostrare che i partigiani erano fango, i gap dei banditi e l'Anpi una cosca". E ancora: "Difficile capire se Ignazio Benito La Russa sia totalmente fuori controllo o si senta finalmente libero di mostrarsi fino in fondo per quello che è. Poco cambia".

Quindi l'attacco politico alla premier, Giorgia Meloni: La Russa, si legge, "sa che nessuno della maggioranza chiederà le sue dimissioni. Che la presidente del Consiglio masticherà amaro cinque minuti per l'imbarazzo, forse gli farà una telefonata cattiva, e poi continuerà a proteggerlo perché è uno dei Padri Fondatori. Mentre metà dell'opinione pubblica si produrrà in grasse risate - quanto è simpatico e schietto il papà di Geronimo, Apache e Lorenzo Cochis - accusando la metà opposta di essere ottusa, trinariciuta, prevenuta e pericolosa".

 

 

 

"La guerra non è mai finita", sentenzia Malaguti e in questo in fondo ha ragione, visto che per esempio l'Anpi Milano ha deciso di non invitare La Russa e il presidente della Camera Lorenzo Fontana alle celebrazioni del 25 aprile. Siamo, in fondo, tutti "schiavi di un passato che non passa mai", anche a sinistra preferiscono accusare solo il centrodestra. C'è spazio anche per il feroce sfotto a un altro meloniano, Galezzo Bignami, quando Malaguti sarcasticamente ricorda i due militari nazisti Herbert Kappler ed Erich Priebke "che vestiti come deputati di Fratelli d'Italia a una festa di compleanno, vendicano i poveri baby-pensionati delle Schutz Staffel, martorizzati mentre eseguono La Villanella con trombe e tamburi".

Quindi, conclude l'editoriale, "se Mattarella (Dio non voglia) si prende un raffreddore un po' feroce o decide di andare a vivere in Polinesia", La Russa "rischia di insediarsi temporaneamente al Quirinale e di farsi patriottici selfie con i corazzieri". Per questo va cacciato: "Esistono gli strumenti per rimandarlo a casa (dove certamente non soffrirebbe) o almeno su un seggio qualunque di Palazzo Madama. Fatelo per favore. Magari prima del 25 aprile". 

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