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Schlein, il suo Pd perde pezzi: "Mi costringe a uscire", chi lascia

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Il Pd di Elly Schlein comincia a perdere pezzi. Ieri la leader dem ha annunciato la composizione della nuova segreteria a più di un mese dalla vittoria delle primarie e del suo insediamento. Le sue scelte, però, non sono piaciute a tutti. Anzi. Secondo qualcuno, nel nuovo assetto la minoranza sarebbe sottorappresentata. Critiche e toni polemici sono arrivati, per esempio, da due ex candidati alla segreteria, Gianni Cuperlo e Paola De Micheli. Il primo, per esempio, su Twitter ha scritto: "Auguri di buon lavoro alla nuova segreteria. Elly Schlein aveva parlato di unità e pluralismo ma in realtà non si è voluta riconoscere la ricchezza delle differenze espresse dagli iscritti nel congresso dei circoli".

 

 

 

La De Micheli, invece, ha dichiarato: "Buon lavoro alla nuova segreteria del Partito Democratico. La segretaria Elly Schlein ha ritenuto di non dare rappresentanza nella nuova organizzazione ad una parte vitale del partito espressa da due candidati al congresso. Lo ritengo un errore, perché così si rinuncia alla pluralità di idee che è sempre una ricchezza e un bene per tutti. Ma continueremo a lavorare nel Pd e per il Pd con lealtà e senso critico".

 

 

 

Un certo malcontento è stato espresso anche dal consigliere comunale di Palermo, Carmelo Miceli, parlamentare nella scorsa legislatura. Che ieri ha fatto sapere di voler lasciare il partito: "Già da tempo il Pd guarda al movimentismo più che ai suoi stessi valori fondativi. È stato abbandonato il tema della giustizia. La nuova segreteria di Elly Schlein ha approfondito queste scelte e mi costringe ad uscire".

 

 

 

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