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Sandro Ruolo fa subito esplodere il Pd: caso-rifiuti, imbarazzo per Schlein

 Elly Schlein

Brunella Bolloli
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Aria pesante al Nazareno. L’olezzo dei rifiuti di Roma è entrato nelle stanze della nuovissima segreteria Pd e sta provocando mal di pancia a tutta la truppa. Sul tavolo c’è l’annosa questione della monnezza capitolina che gli ultimi sindaci non sono riusciti a risolvere, ma anzi hanno aggravato. L’attuale inquilino del Campidoglio, il dem Roberto Gualtieri, appena insediato ha promesso che sotto la sua gestione non ci sarebbero stati veti alla costruzione di un termovalorizzatore: unico rimedio, dicono gli esperti, per uscire dal guado (o guano, visto che siamo in tema). Gualtieri ha anche fornito una data per la svolta dei rifiuti di Roma: il Giubileo del 2025, Acea si è già mossa presentando una manifestazione di interesse al progetto, possibile che i tempi slittino all’estate del 2026, «ma speriamo anche prima», ha annunciato il sindaco sapendo che sulla monnezza si giocherà la poltrona. Ora, però, al Nazareno è cambiato tutto, al vertice non ci sono più i fan moderati del termovalorizzatore che hanno patito i no dell’ex sindaca grillina Virginia Raggi (Enrico Letta si era dichiarato senza se e senza ma a favore dell’impianto), ma una combriccola variegata di sinistra radicale che corteggia gli eco-vandali nella speranza di qualche voto in più e si inalbera se il governo decide di punire chi imbratta i monumenti.

AUMENTARE LA MALATTIA
Tra costoro ci sono gli scettici del termovalorizzatore e l’uscita di ieri di Sandro Ruotolo lo dimostra. «Sono convinto che sia necessario essere ambientalisti, non “anche'” ambientalisti e in questo senso Elly Schlein è molto credibile», ha detto il neo-membro della segreteria Pd a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da pecora, aggiungendo: «Il termovalorizzatore di Roma? Se lo fai abbandoni la differenziata. Gualtieri lo vuole fare? Lo facesse lui, si prenda le sue responsabilità, il sindaco d’altra parte è eletto dai cittadini. Io dico che è un problema che va affrontato insieme». Alla domanda dei conduttori se fare un referendum potrebbe rappresentare una soluzione? La risposta di Ruotolo è stata «Sì. Col dialogo si superano sempre i problemi». Dunque, per il nuovo responsabile Cultura del Pd «stiamo focalizzati su un problema che è il 30/40% del problema vero, che sono i rifiuti industriali. La mia preoccupazione è che fai un grosso inceneritore e non mi fai la differenziata. Perché per tenere in vita il grosso inceneritore, devi mettere la benzina». Quindi il termovalorizzatore non lo farebbe? Risposta: «Parlerei con la città. Penso che il pianeta è malato e vorrei evitare di aumentare la malattia. Secondo me bisogna confrontarsi e vedere. È un problema che va affrontato insieme alla cittadinanza».

In sintesi: se non c’è un’alternativa, l’unica soluzione è fare un referendum e vedere cosa rispondono i romani, ben sapendo che difficilmente la gente andrà a votare. Le dichiarazioni di Ruotolo non sono certo passate inosservate e dal Nazareno è partita subito la precisazione («Ruotolo ha parlato a titolo personale»), ma intanto il dado è tratto e sull’ambiente e la soluzione all’immondizia Schlein dimostra che il suo Pd ha un nervo scoperto: troppe anime, troppe voci, troppa ideologia verde. In realtà, la stessa segretaria, subito dopo le primarie, interpellata in una trasmissione tv sulla realizzazione dell’inceneritore per Roma non aveva espresso una posizione chiarissima. Si era “barcamenata” sostenendo che l’importante è «la politica dell’ascolto degli amministratori locali». Insomma, non era certo stata netta come lo sfidante Stefano Bonaccini il quale, invece, aveva dichiarato: «Se Roma non realizzerà il termovalorizzatore, come hanno fatto le Regioni del Nord, sarà in grave pericolo».

E ora lei, tutta impegnata nella sua battaglia per i diritti, ha completamente omesso di pensare che la Capitale sta affogando e non basta spedire tonnellate di pattume ad Amsterdam, come ha deciso di fare il sindaco Gualtieri, se poi non si trova il modo di smistare i cumuli di immondizia che l’Ama non riesce neanche più a raccogliere. In difesa di Ruotolo si sono pronunciati i Radicali, da sempre fautori dello strumento referendario, mentre il Terzo Polo ha attaccato sulla politica ambigua della Schlein in materia ambientale («i dem hanno la stessa posizione di Conte e del M5S, noi riformisti invece restiamo convinti che il termovalorizzatore sia indispensabile per risolvere i problemi della Capitale», ha fatto sapere il consigliere regionale Luciano Nobili). E il centrodestra nota la spaccatura nel Pd: «Gualtieri lasciato solo». Con i rifiuti in mano, verrebbe da dire.

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