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Meloni, "di assoluta qualità": la voce dall'opposizione, caos a sinistra

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L'accordo sulle nomine è arrivato. I vertici delle cinque partecipate pubbliche di maggior rilievo hanno ora un nome e un cognome: all'Enel vanno Flavio Cattaneo come amministratore delegato e Paolo Scaroni alla presidenza. L'ex ministro Roberto Cingolani è invece il nuovo amministratore delegato di Leonardo, Stefano Pontecorvo assume il ruolo di presidente. In Eni Claudio Descalzi resta amministratore delegato, mentre alla presidenza arriva Giuseppe Zafarana. Matteo Del Fante viene confermato amministrato delegato delle Poste, la presidente sarà Silvia Rovere.

 

 

Un ottimo risultato per il governo, con Matteo Salvini che esulta: "Io, Giorgia e Silvio uniti come sempre in questi primi mesi di governo, impegnativi e positivi, con scelte sulle grandi aziende che hanno premiato le competenze". Il leader della Lega definisce il pacchetto nomine un "mix di continuità e rinnovamento". Il vicepremier tiene a precisare che l'esecutivo si è dimostrato "molto" coeso nella partita. Soddisfatte anche le opposizioni. Meloni è riuscita ad accontentare tutti, Italia Viva compresa. "Le nomine che sono state del governo - ha ammesso durante Omnibus su La7 - in questa prima tornata sono di manager di assoluta qualità". Per Rosato "è giusto sia così perché parliamo di società che non sono di un governo o dell'altro ma rappresentano un patrimonio comune del Paese, che come tale va difeso. Devono peraltro investire nel Pnrr perché un pezzo del piano è affidato a queste società. Abbiamo quindi tutto l'interesse che ci sia continuità".

 

 

Complice, con ogni probabilità, la riconferma di Descalzi. Il dirigente venne già indicato nel 2014 dal governo Renzi per il ruolo di Amministratore Delegato, confermato nel 2017 dal Governo Gentiloni e nel 2020 dal governo Conte II. Fino ad arrivare nel 2023 al suo quarto mandato. Insomma, Descalzi è un nome che piace a tutti. D'altronde il premier sulle nomine è stata chiara: "Sono frutto di un attento percorso di valutazione delle competenze e non delle appartenenze".

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