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Elly Schlein nel mirino: Pd, ecco chi può farla cadere

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Il Partito democratico freme. Tutta colpa della leadership di Elly Schlein. La neo leader dem non sta rispettando le aspettative e più di uno medita di darsela a gambe. "È il momento in cui tutto si muove ma ancora nulla accade", è quanto ha dichiarato un big del Nazareno che però si oppone alla Schlein. Stando a quanto riportato dal Giornale i malumori si alzano soprattutto nell'ala moderata del partito. Basta pensare alle uscite del senatore Pier Ferdinando Casini e dell’ex capogruppo al Senato Andrea Marcucci.

 

 

Per non parlare poi del simpatizzante della Schlein per eccellenza, Romano Prodi. Se anche l'ex premier comincia a esprimere perplessità, qualcosa non sta funzionando come deve. "Elly Schlein - ha ammesso - ha le carte in mano per poter cambiare le cose. Bisogna però aspettare e capire se le gioca bene. Per vincere la coalizione è vitale, i moderati vanno recuperati. Passare dal 20 al 50 per cento è dura da soli. Serve allora un dialogo vero al centro e a sinistra".

 

 

Ma la Schlein non è l'unica destinataria delle critiche. Con lei c'è anche Stefano Bonaccini. Quest’ultimo è preso di mira dal correntone di Base Riformista. "Non ha gestito le trattative per capigruppo e segreteria perché è un comunista emiliano, non sa cosa vuol dire essere minoranza". Non mancano poi i mal di pancia "personali più che politici" dei fedelissimi della leader: Marco Furfaro e Chiara Gribaudo volevano il ruolo di vicesegretari, ma la leader ha cancellato la figura dei vice. "Sono con lei, ma dopo tutto ciò che ho fatto mi sarei meritata di più", si sarebbe lasciata sfuggire la Gribaudo.

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