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Bruno Vespa, l'affondo contro i deputati assenti: "Imperdonabili. Ma lo sapevano?"

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"Imperdonabili", protagonisti di "un pessimo spettacolo". E' durissimo il giudizio di Bruno Vespa sui 36 deputati della maggioranza che non hanno votato il Def giovedì, creando un clamoroso imbarazzo politico alla premier Giorgia Meloni impegnata a Londra nella visita al premier britannico Rishi Sunak. Una drammatica figuraccia per il centrodestra, soprattutto, perché come spiega il conduttore di Porta a porta nel tradizionale editoriale del sabato sul Quotidiano nazionale i 36 onorevoli delle opposizioni assenti in aula erano certamente "meno interessati all'esito della votazione".

 

 

 

Tuttavia ne va della reputazione, già traballante, dell'intero mondo politico italiano: "L'assenteismo - sottolinea Vespa - mette a disagio anche chi ha sempre difeso la classe politica dal qualunquismo becero del tipo 'lavativi/rubastipendi'". Questo perché ben 70 deputati su 400 erano assenti "in una delle due votazioni più importanti dell'anno". E così la maggioranza è andata sotto per la prima volta in 10 anni, da quando cioè per l'approvazione del Def è richiesta la maggioranza assoluta.

 

 

 

 

Sapevano, si chiede Vespa, che in questo caso le assenze non abbassano il quorum richiesto? "Qui si tratta di richiamare alle proprie responsabilità una classe politica, spesso di prima nomina, che deve avvertire il peso del privilegio di sedere in un Parlamento ridotto con enormi responsabilità", incalza Vespa. Anche perché in ballo non ci sono solo gli equilibri dentro e fuori dalla maggioranza, ma il futuro stesso dell'Italia, vale a dire il Pnrr: "Accanto a 69 miliardi a fondo perduto, abbiamo ottenuto prestiti per 122 miliardi. Qualcuno dice che abbiamo esagerato nella richiesta, ma lasciarli inutilizzati sarebbe un peccato".  Una occasione, conclude Vespa, "irripetibile".

 

 

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