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Schifani, la rivelazione-bomba sul Pd: "Ecco chi sta lasciando la Schlein"

Pietro De Leo
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«Con la logica del partito aperto, la gente si avvicina». Renato Schifani, presidente della Sicilia, parla con Libero a margine della convention di Forza Italia.

Ultimamente si è molto dibattuto sulla futuribilità di Forza Italia. Esiste questo futuro?
«Sì, e poggia su due gambe. La prima è la figura carismatica del suo fondatore, Silvio Berlusconi. L’altra gamba sono i valori che Berlusconi ha radicato in parte della società italiana: libertà, europeismo, garantismo, atlantismo, riformismo. Sta a noi, classe dirigente, valorizzare e rilanciare tutto questo. Dobbiamo aprirci a 360 gradi per confrontarci con i cittadini e gli elettori sulla base delle nostre battaglie. Io nella mia regione sto dando un segnale: dobbiamo aprirci agli incerti, ai delusi di altre aree. Non solo del Terzo Polo ma pure di altre forze politiche».

 

 

 

Proprio una kermesse regionale siciliana di Forza Italia, qualche settimana fa, ha visto l’adesione di Giancarlo Cancelleri, dei 5Stelle. Dal Pd è arrivata l’eurodeputata Caterina Chinnici, che peraltro è stata sua avversaria in campagna elettorale.
«Di Cancelleri mi è piaciuta la dichiarazione quando ha aderito a Forza Italia: “Ho trovato una famiglia di valori”. Chinnici la conosco da quando era assessore nella giunta Lombardo, di centrodestra. In quel periodo ero presidente del Senato e in svariate occasioni pubbliche avevo avuto modo di apprezzarla. È una persona intelligente, attenta, figlia di una storia tragica. Non mi stupisce che una figura moderata, di forti valori, abbia deciso di lasciare il Pd a guida Schlein».

In questa fase, anche Fdi e Lega guardano all’area moderata. Forza Italia come può affrontare questa sfida?
«La competizione è sempre virtuosa in una coalizione. Noi siamo certi di quel che rappresentiamo: il Ppe per noi non è una dimora, ma un domicilio. Vedo in futuro un’ipotetica alleanza in Europa tra popolari e conservatori per mutuare il modello italiano dove i riferimenti corrispondenti, Fi e Fdi, già sono alleati».

 

 

 

L’alleanza Ppe-Conservatori potrebbe essere aperta anche alla Lega, che sta riflettendo sulla propria collocazione europea?
«Le posizioni di Salvini sono diverse rispetto al passato, sta facendo un ottimo lavoro al governo, meno slogan e più operatività. Sono al suo fianco nell’iniziativa per il Ponte sullo Stretto e ho scoperto una persona determinata. Mi trovo benissimo con lui».

Forza Italia ha avuto delle turbolenze negli ultimi mesi. Sia a livello regionale - Sicilia e Lombardia che nazionale.

«La Sicilia sta vivendo un momento di grande crescita, con la guida responsabile e moderata di Marcello Caruso che ha visto questi nuovi arrivi e non ne escludiamo altri. Anche in Lombardia mi pare tutto rientrato. Ho riscontrato forse più tensioni a livello nazionale, quando non ho condiviso la decisione, a inizio legislatura, di non votare La Russa per la presidenza del Senato. Ma sono soddisfatto del cambio di linea e del ritorno alla Forza Italia della responsabilità e della coesione della coalizione». 

 

 

 

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