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Berlusconi, le ultime parole al bar prima del ricovero: "Ricordatevi una cosa"

Francesco Storace
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Come Silvio Berlusconi davvero non ce n’è. Solo uno col carattere comunque gioviale che si ritrova poteva pensare di scherzare con un gruppo di ragazzi poco prima di essere ricoverato. Lo ha raccontato il titolare di un bar a Milano 2, che se lo è trovato di fronte attorno alle 14 di ieri assieme a Marta Fascina: «Non ha pranzato, ma ha preso dei ghiaccioli, più di uno perché era accaldato, e ha scherzato con dei ragazzi e con noi». La visita del leader di Forza Italia è stata immortalata anche sui social dai giovani presenti ai quali Berlusconi ha detto: «Ragazzi, ricordatevi che io sono sempre l’uomo più potente d’Europa». Insomma, anche dal San Raffaele e dintorni prepara le elezioni europee del prossimo anno. Con quel buonumore che non guasta mai, anche per tranquillizzare gli amici.

 

 

 


Berlusconi ha pure parlato al telefono con Salvini, che lo ha cercato dall’aula giudiziaria di Palermo dove era per l’incredibile processo Open Arms. Stando a quanto si è appreso i due hanno anche trovato il modo di scherzare al telefono e di parlare di calcio. Ma poi è la politica il luogo dove si trova la testa del Cavaliere persino in momenti come questi. Tra oggi e domani Berlusconi avrebbe dovuto incontrare i ministri azzurri ad Arcore, come aveva detto la sera prima a Maurizio Gasparri che lo aveva cercato: «Ma non mi ha parlato né di ricoveri né di altro. Abbiamo parlato di cose organizzative banali, quindi uno che mostra questo attaccamento alla ordinaria attività io mi auguro che sia nella condizione di resistere, è quello che tutti quanti speriamo e ci auguriamo». E messaggi di vicinanza sono arrivati anche dai ministri Lollobrigida e Santanchè.

 

 

 

 

RIORGANIZZARE FI

L’uomo è fatto così. Tra i pensieri c’è la riorganizzazione di Forza Italia, «senza mortificare nessuno e valorizzando i talenti». Nei giorni scorsi non è sfuggita un’importante intervista rilasciata da Berlusconi al Giornale, ad Augusto Minzolini. Quando la sinistra parla di rischio di svolta autoritaria, si pensi allo scontro sulla Corte dei Conti «vuol dire che non ha argomenti e si rifugia in queste polemiche sterili oltre che strumentali». Tutto questo per il Cavaliere ha una conseguenza grave: nonostante le sconfitte «La sinistra continua ad avvelenare il dibattito politico, a rendere impossibile un confronto leale fra maggioranza e opposizione». E ancora: «Quando si prova a delegittimare in questo modo l'avversario politico, facendone un nemico da distruggere con ogni mezzo, e prima di tutto con la calunnia, è la stessa qualità della democrazia a pagarne le conseguenze. È quello che del resto ho dovuto subire io per decenni, e che speravo di non rivedere mai più».


UNIRE, NON DIVIDERE

L’ex premier ha poi parlato anche delle prossime europee, auspicando un asse tra popolari, liberali e conservatori, che includa tutti gli alleati del centrodestra, lasciando fuori solo «frange estremiste inaffidabili ed irresponsabili». «Sì, credo che sia possibile. Una maggioranza di centro-destra in Europa sarebbe una svolta importante e darebbe nuovo impulso al funzionamento delle istituzioni europee superando ogni residua forma di scetticismo verso la casa comunitaria. La maggioranza fra popolari, liberali e socialisti ha fatto il suo tempo. Tenere insieme forze che hanno visioni ed obbiettivi diversi porta solo alla paralisi o a soluzioni pasticciate. Le alternative sono due, il centro-destra e la sinistra. Io credo che noi popolari, con i liberali e i conservatori, rappresentiamo la maggioranza degli europei, una maggioranza con un’idea ben chiara dell’identità d’Europa, delle sue radici liberali e giudaico-cristiane, del suo ruolo attivo nel mondo. Ovviamente considero indispensabile che i nostri alleati italiani siano di questa partita. Se dentro o fuori dal Ppe lo devono decidere prima di tutto loro».


Infine, da Berlusconi giudizi positivi sull’azione di governo in questi primi mesi (ieri la premier Giorgia Meloni lo ha subito chiamato). «Naturalmente è stato solo l’inizio, ma certo - alle condizioni date - non si poteva fare di più. Il percorso è quello giusto, sul piano della riduzione della pressione fiscale, (penso alla consistente riduzione del cuneo fiscale), dell’aumento delle pensioni più basse, della riforma della giustizia, delle infrastrutture ad iniziare dalle grandi opere come il Ponte sullo Stretto. Tutte cose che in campagna elettorale avevo indicato come indispensabili e che il governo Meloni sta realizzando. Naturalmente ci vorrà tutta la legislatura, e noi siamo impegnati ad appoggiare e a sostenere con lealtà e spirito costruttivo l’esecutivo per realizzare questi impegni».

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