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Gianfranco Miccichè: "In passato ho usato cocaina, ma non faccio il test"

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Gianfranco Miccichè si confessa e in un'intervista al Corriere, dopo l'arresto per droga di Mario Di Ferro, arriva una ammissione che di certo farà rumore: "Non ci provo nemmeno a smentire. Io, da sempre onesto, serio, non ho mai fatto del male a nessuno. Solo un errore, commesso contro me stesso. Sarei in imbarazzo se avessi rubato. Invece sono a posto con la coscienza". Quell'errore a cui si riferisce Miccichè a quanto pare sarebbe l'assunzione di cocaina in passato. Una vicenda che lo stesso azzurro non nega affatto: "Lo dissi vent’anni fa in diretta durante una trasmissione di Giuliano Ferrara. Solo in studio con lui. Ammisi. Tornai a casa, guardato storto da mio padre: “Me lo potevi dire prima”. Miccichè, ribadiamo non è indagato nell'inchiesta che riguarda Di Ferro, e a chi gli chiede di sottoporsi a un test risponde così: "Non sniffo più, ma il test no. Non devo dimostrare nulla a nessuno".

Sui suoi rapporti con Di Ferro spiega: "Intanto, tutti sanno a Palermo che io mangio ogni giorno nel ristorante di Mario Di Ferro, a Villa Zito. Forse non tutti sanno che c’è sempre un tavolo per me. E quando lascio Palermo avverto. Per evitare che gli resti un tavolo vuoto. Accadde quel novembre. Devo aver detto “cinque giorni”. Ma riferiti a una partenza per Milano, a un soggiorno a Gardone Riviera, Villa Paradiso, camera 142. Ecco la fattura dell’albergo, per fortuna conservata, trovata dalla mia segretaria. E sulle carte scrivono che non partivo mai".

 

Il riferimento ai "cinque giorni" è a una espressione usata in alcune intercettazioni che secondo gli inquirenti sarebbe stato un messaggio in codice. Ma Miccichè smonta tutto: "Le intercettazioni? Mi chiedo: si potevano fare, visto che a fine 2022 ero senatore? Si possono pubblicare oggi? È una cosa da Paese civile? Vorrei non dirlo io, ma leggerlo su un grande giornale. Comunque, perché esce il mio nome?". 

 

 

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