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Tajani, il duro sfogo: "Candidatevi contro di me". Poi smonta la "grande balla"

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"Contano i numeri reali: in Molise abbiamo avuto il 12, il doppio del Carroccio. Balle, insomma. Quanto meno con me, nessuno ha manifestato preoccupazione all’interno del partito". Antonio Tajani, intervistato da Repubblica, parla da coordinatore nazionale FI e affronta le questioni interne al partito, in vista del Cn di sabato, a cominciare dai timori di calo di consensi alle urne. "Io appiattito? Cioè - dice ancora il vicepremier e ministro degli Esteri - mi accusano di essere leale e in linea col governo del quale sono vicepresidente e nel quale FI esprime cinque ministri? Davvero bizzarra come tesi. Perché dovrei fare una guerriglia al mio governo? Se avessi intenzione di farla, mi dimetterei un attimo dopo, per coerenza". Tajani rivendica anche la "presa di distanza dalle alleanze con i tedeschi di Afd e con Marine Le Pen in Europa, ipotizzate da Salvini. Io coi nazisti e con la destra estrema - avverte - non mi alleerò mai, su questo non sono disposto a compromessi.

Lo dico e lo ripeto, anche se la cosa non farà piacere al leader della Lega. Ecco, non credo di poter essere accusato di appiattimento nei confronti dei sovranisti". "Sono un politico che ha rinunciato a 500 mila euro di liquidazione da presidente, perchè c’era la crisi economica e volevo dare un segnale. E ancora c’è qualcuno che vorrebbe farmi la morale? Sfido chiunque a venire allo scoperto", prosegue l’esponente ’azzurrò ricordando appunto che "sabato c’è il Consiglio nazionale. Vorrei che chi la pensa in maniera difforme lo dica apertamente. Anzi, si candidi al posto mio alla presidenza del partito. Confrontiamoci, mettiamoci alla prova. Io non ho nulla da temere". 

Si parla anche del rapporto tra la famiglia di Silvio Berlusconi e il partito da lui fondato: "La famiglia è tutt’altro che disinteressata, segue, si informa. Io con Marina parlo ogni giorno, per essere chiari. E anche con suo fratello. C’è un dialogo costante con Gianni Letta e con Fedele Confalonieri. Di cosa parla esattamente chi allude senza sapere?". Sabato il Cn, allora: "Intanto, faccio notare che non ci saranno nè Giorgia Meloni nè Matteo Salvini ma il leader del Ppe, Manfred Weber. Perchè Forza Italia è parte fondamentale della famiglia popolare europea e resta il suo punto di riferimento nel nostro Paese". A chi gli domanda se la soglia del 4 per cento alle Europee sia a rischio, Tajani assicura: "Mai esistito quel rischio. Basta leggere i voti reali, quasi sempre ben superiori a quella soglia se non oltre il 10 come in Molise e altrove". E c’è anche un messaggio per il leader Iv circa la compattezza degli ’azzurri: "Forse è Matteo Renzi che dovrebbe stare attento alle fughe dalle sue file. Qualcuno va a farsi selfie con lui per ammiccare, lasciare intendere. I fatti sono altri. Con noi è passata Caterina Chinnici, dal Pd. Altri stanno per farlo da altri partiti. E un nome, vi dico, farà davvero clamore".

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